Wikimede – Je suis ‘mal informès’

"Il giornale degli studenti" continua ad informare i suoi lettori con notizie provenienti dal Liceo Archimede, tutte raccontate nel Wikimede di Blog34 targato Federica Orlando. Nell'istituto del Boccetta, a quanto pare, l'attentato di Parigi non è stato analizzato attentamente secondo gli studenti.

Buon pomeriggio a tutti, carissimi lettori, e ben ritrovati a questa moderata routine consequenziale alle lunghe e (quasi) riposanti vacanze natalizie. Ci troviamo ormai alla seconda settimana scolastica, sommersi da verifiche ed interrogazioni in vista della chiusura del primo quadrimestre. In giornata si terrà il consiglio d'istituto, durante il quale si discuterà dei viaggi d'istruzione; per il resto non ci sono state importanti novità, essendo appena ricominciate le lezioni. In vista dell'imminente chiusura del quadrimestre, inoltre, i ricevimenti pomeridiani sono stati interrotti, lasciando ad ogni modo gli antimeridiani nel loro regolare corso.

Come probabilmente tutti sapremo, dal momento che la notizia è stata ormai rimasticata da ogni telegiornale, di qualunque fascia oraria esso sia, il 7 Gennaio 2015, il giorno in cui le nostre lezioni hanno ripreso il consueto svolgimento, è avvenuto un attacco terroristico a Parigi, contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo. In seguito a questo attentato si sono verificati innumerevoli movimenti di solidarietà e protesta, quali le vignette riportanti la scritta bianca "Je suis Charlie" su sfondo nero. In molte scuole del nord Italia sono stati realizzati progetti e dibattiti al riguardo, e qui? In che modo l'attentato terroristico ha investito il liceo scientifico di Viale Boccetta? Considerando una settimana dall'attentato terroristico, che conseguenze ha esso avuto sulla nostra formazione? In 3 classi su 5, l'argomento non è stato nemmeno minimamente sfiorato, in una se ne è parlato lascivamente, accennandolo appena, come se nemmeno sfiorasse le nostre coscienze al punto di necessitare una seria attenzione, e in un solo caso su cinque analizzati l'argomento è stato approfonditamente discusso, permettendo agli studenti di instaurare un sano dibattito con l'insegnante.

È più che ovvio che i programmi necessitino di tempo, me ne rendo conto, specialmente essendo io arrivata al quinto anno. Ma ciò che domando è "è possibile che la scuola come istituzione preveda di formarci eccezionalmente a livelli teorici, ma non a livelli pratici?" Posso anche comprendere la delicatezza di un argomento, di qualcosa di forse eccessivamente recente per ottenere una spiegazione fredda e razionale, ma ritengo, dal mio piccolo, assolutamente necessaria la formazione a 360° gradi all'interno di una scuola. A cosa serve, quest'istituzione, se non a formarci? E che senso ha formarci, se non proviamo a confrontarci? Non è forse importante il dialogo, specie se guidato da qualcuno, come un insegnante? La scuola è, secondo la mia idea, alla base della vita. È l'inizio della formazione culturale, e rappresenta anche il primo approccio con il resto del mondo. All'interno di un istituto, all'interno di una classe, è immensamente necessario imparare a rapportarsi col prossimo, che siano compagni o insegnanti.

Non è forse importante, dunque, imparare anche ad esprimere una propria opinione? Ad approfondire? A conoscere, ed instaurare un dibattito, specie su un argomento così delicato ed attuale, che dovrebbe scuotere le nostre menti dal profondo? Siate avidi di conoscenza, di dibattito, siate avidi di dialogo. Auguro a tutti un buon proseguimento dell'anno scolastico, miei cari lettori, ed invito ognuno di voi ad invogliare i vostri insegnanti ad instaurare uno o più dibattiti costruttivi sull'argomento e, perchè no, qualche progetto che possa riguardare l'intero istituto. Siamo o no parte del mondo?

Federica Orlando

Redazione Blog34