Società

“Niente affitto regolare se sei immigrato, Messina non è una città per tutti”

MESSINA – Niente affitto se sei nero, se sei un immigrato. Esiste ancora una Messina razzista nel 2024. Un imprenditore messinese scrive un post su Facebook e subito la notizia provoca clamore. Tre suoi amici, professionisti nel settore della ristorazione, cercano da più di un anno, senza successo, una casa arredatata con contratto di locazione regolare. “Quando diciamo che siamo immigrati, trovano sempre una scusa per rifiutare la proposta”, è la loro spiegazione dei tanti tentativi non andati a buon fine. Di seguito il post di Gabriele Arcovito, pubblicato sulla sua pagina Facebook.

“La storia di tre professionisti nella Messina del 2024 e dei pregiudizi nei confronti degli immigrati”

Ho deciso di condividere con voi una storia che mi ha lasciato veramente senza parole e con un forte senso di vergogna. Siamo nel 2024, qui a Messina, e tre amici professionisti nel settore della ristorazione cercano da più di un anno una casa arredata con un contratto di locazione regolare, ma senza alcun successo.

Ogni volta che chiedevo loro come fosse andata la ricerca, la risposta era sempre la stessa: “Non abbiamo trovato niente. Quando diciamo che siamo immigrati (sono neri come colore della pelle, n.d.r.), trovano sempre una scusa per rifiutare la proposta”. Inizialmente pensavo che il problema fosse la loro inesperienza e l’inesattezza nella ricerca, così mi sono offerto di cercare una casa per loro, dato che siamo cari amici.

Prima di tutto, voglio sottolineare che questi ragazzi hanno un permesso di soggiorno di dieci anni e un regolare contratto di lavoro nazionale. Sono in Italia da nove anni senza mai creare problemi o commettere reati di sorta. Dopo aver trovato due situazioni perfettamente adatte alle loro esigenze abitative tramite un’agenzia immobiliare, abbiamo preparato un’offerta, fornendo documenti che nemmeno la banca mi aveva richiesto per ottenere un mutuo (buste paga, contratto di lavoro, lettera di raccomandazione e la mia garanzia).

Devo ammettere che era un po’ fastidioso dover fornire tutti questi documenti, ma il benessere dei miei amici era la priorità assoluta. Dopo aver preparato tutto, abbiamo fissato un appuntamento in agenzia, abbiamo firmato la proposta con tanto di acconto. Ero estremamente felice di aver scoperto che trovare una casa non sarebbe stato così difficile e che il razzismo nel 2024 nella nostra amata città fosse una cosa rara.

Purtroppo, stamattina entrambe le agenzie mi hanno chiamato per dirmi che i proprietari avevano rifiutato le proposte, specificando che non fosse una questione di soldi. Non sapevo come dare questa notizia ai miei amici. Mi sento profondamente in imbarazzo per quello che sono stati costretti a vivere.

Mi rendo conto che questa è solo una piccola parte della realtà, ma è incredibile e triste pensare che nel 2024 ci siano ancora persone che discriminano gli altri sulla base delle loro origini. Questa storia mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto parecchio incazzare.

Continuerò a sostenere i miei amici e a cercare una soluzione abitativa dignitosa per loro, ma invito ognuno di voi a riflettere su questa storia.

Gabriele Arcovito