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Nizza. Adeguamento del depuratore, “La delibera di Giunta è illegittima”

NIZZA – La consigliera indipendente Nella Foscolo ha chiesto la revoca, in autotutela, finalizzata alla rivisitazione e rettifica, del progetto esecutivo redatto nel mese di giugno 2020, in attesa di approvazione, per i lavori di ristrutturazione ed adeguamento normativo del depuratore intercomunale di Nizza di Sicilia, Alì Terme e Fiumedinisi. Foscolo ha sollecitato anche la revoca in autotutela della deliberazione di Giunta n.181 del 18 settembre 2020. “In caso contrario – ha dichiarato – a tutela e negli interessi dei cittadini, mi riservo di ricorrere alle sedi opportune”. L’argomento è stato al centro del Consiglio comunale di oggi e, in particolare, figurava al quarto punto all’ordine del giorno: “Approvazione dello schema di accordo, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e smi tra l’ATI ( Assemblea territoriale idrica) di Messina ed il Comune di Nizza di Sicilia per la gestione e la realizzazione dell’intervento relativo alla ristrutturazione ed adeguamento normativo del depuratore intercomunale di Nizza di Sicilia-Alì Terme e Fiumedinisi”.

“Non nascondo – ha spiegato Nella Foscolo – che è stato necessario rileggere più volte la deliberazione di Giunta municipale n. 181 del 18/09/2020, perché non credevo a ciò che leggevo. Nel secondo capoverso della proposta si legge che “L’attuale autorizzazione allo scarico delle acque reflue (applicabile soltanto ad ultimazione delle opere di adeguamento del presidio depurativo e della relativa condotta di allontanamento) è stata concessa con D.D.G. 285/2010”. Tale affermazione non risponde alla realtà. Con il Decreto dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente n° 242/80 del 02.10.1980, è stata rilasciata un’autorizzazione provvisoria allo scarico in mare dei reflui trattati. La successiva autorizzazione allo scarico, accordata tramite il D.D.G. 285 del 17.06.10 è stata revocata dall’assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità con il D.D.G. 23 del 11.01.2013, stante che il presidio depurativo non ha dato garanzia di sufficienti abbattimenti degli inquinanti. Risulta anche che l’istanza di rinnovo – ha aggiunto la consigliera Foscolo – proposta dal Comune con lettera 6270 del 30.05.13, è, ad oggi, in fase di valutazione”. La consigliera Foscolo ritiene dunque la delibera di Giunta illegittima, “perché viziata da riferimento ad autorizzazione n.285/2010, in atto inesistente perché revocata”.