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“No all’università d’élite”: l’appello degli studenti sulla scuola estiva d’eccellenza Unime

MESSINA – L’Udu, l’Unione degli universitari, non ci sta. I rappresentanti del sindacato studentesco chiedono chiarimenti in merito alla scuola estiva d’eccellenza lanciata da Unime nei giorni scorsi. E lo fanno per un motivo preciso. Secondo quanto spiegano in una nota, “è da poco iniziata la fase in cui la categoria di studenti è chiamata a votare tra i progetti proposti. I sei percorsi più votati, percorsi proposti dai docenti di Unime e dai soci dell’Accademia peloritana dei pericolanti, e votati dagli studenti dell’ateneo, avranno luogo dal 17 al 22 luglio e dal 24 al 29 luglio nella sede di Villa Pace. Possono partecipare alla fase di voto – e successivamente alla Scuola – solo gli studenti con una media ponderata superiore a 27/30 e che abbiano conseguito un determinato numero, seppur discutibile, di Cfu, crediti formativi universitari”.

L’Udu attacca: “Discutibile il numero di Cfu”

A questo si aggiunge un’altra scelta, quella di escludere “a prescindere dalla loro media e numero di crediti, gli studenti fuori corso, i ripetenti e gli iscritti a tempo parziale”. Per questo l’Udu attacca: “Perché riteniamo che il numero dei Cfu sia discutibile? Ma soprattutto, secondo quali criteri si è un’eccellenza per Unime? Poniamo il caso di uno studente o una studentessa attualmente al terzo anno di corso che, stando a quanto riportato dal bando, per poter partecipare alla votazione deve aver conseguito – entro il 31 dicembre 2022 – almeno 126 Cfu. Eppure ci sono pervenute diverse segnalazioni di ragazze e ragazzi che, nonostante avessero sostenuto tutti gli esami previsti annualmente dai propri piani di studio, avevano conseguito intorno ai 115 Cfu. La sessione degli esami inizia a gennaio 2023: perché inserire un numero così alto di crediti da raggiungere?”

“La scuola sarà appannaggio di pochi prescelti”

E ancora: “Sono diversi i corsi triennali in cui il massimo di Cfu conseguibili al 31 dicembre 2022 è inferiore al minimo da raggiungere per poter partecipare alla scuola d’eccellenza. Da sempre combattiamo contro un sistema che si basa solo sui numeri e su una retorica dell’eccellenza e del merito che va decostruita. Riconosciamo che la scuola estiva di Unime ha un forte valore didattico e formativo, che avrebbe potuto essere di interesse di molti – anche di studenti esterni – , invece sarà appannaggio di pochi prescelti. Raccontare di ‘studenti prodigio’ è illogico e questa vicenda, non solo fomenta la distinzione tra diverse categorie di studenti, ma evidenzia quanto chi prende queste decisioni sia molto lontano dalla realtà. Questo modello è nocivo e porta gli studenti a non sentirsi mai sufficientemente bravi, al passo con quanto la società richiede e a non essere mai abbastanza”.

L’Unione degli Universitari poi conclude e prende posizione “dall’altra parte”: “Non quella dei pochi privilegiati, ma quella di tutti quegli studenti, con storie comuni, che non devono sentirsi inferiori a nessun’altra carriera universitaria. La nostra visione di Università è molto diversa da questa: la nostra università è un’esperienza da vivere a 360°, non un esamificio né una corsa contro il tempo.
La nostra visione di sapere è molto diversa: sogniamo un sapere aperto e accessibile a tutti, non riservato ed elitario. Ciascuno studente ha un valore che non sarà mai quantificabile con nessun numero.
Noi andiamo avanti e continueremo a contrastare questa narrazione nelle aule ogni giorno”.