musica

Noa Letters to Bach. Esaltante performance dell’artista israeliana al Palacultura

Domenica al Palacultura è andato in scena uno spettacolo, per la stagione musicale delle Associazioni Musicali Riunite Accademia Filarmonica, V. Bellini, ma fuori abbonamento, che ha visto protagonista la celebre cantante Noa, accompagnata da due ottimi musicisti, Gil Dor alla chitarra e Or Lubianiker al basso elettrico. La cantante israeliana, di origini yemenite, non ha deluso il numerosissimo pubblico accorso per l’occasione, regalando una generosa performance di assoluto valore artistico. Achinoam Nini, il suo vero nome, eccezionale artista impegnata in qualità di messaggera di pace nel mondo, ha eseguito, nella prima e terza parte del concerto, che si è svolto senza intervallo, canzoni da lei composte, tratte dal suo repertorio difficilmente inquadrabile in un genere specifico, essendo la sua musica ricca di contaminazioni folk, jazz e blues. Durante la sua performance Noa ha esibito una splendida voce, una padronanza assoluta nel passare con grande facilità dai registri più gravi a quelli più acuti, ed un’eccezionale capacità di coinvolgere il pubblico, con il quale ha spesso dialogato e scherzato. La cantante è inoltre apparsa perfettamente a suo agio nelle percussioni, dimostrando la sua straordinaria versatilità musicale. La sezione centrale del concerto, di grande interesse, è stata dedicata all’esecuzione di parte di un ambizioso progetto discografico, intitolato “Letters to Bach”, che consiste nel dare la parola, sotto forma appunto di lettere, a dodici brani di Bach. Per l’occasione Noa ha “cantato” quattro delle quindici “Invenzioni a due voci”, brani (come anche le “Invenzioni a tre voci”) composti da Bach sia per fini didattici che compositivi, che rappresentano quindici preziosi gioielli, pane quotidiano per gli allievi di tutti i conservatori che studino strumenti a tastiera. Noa ha eseguito in particolare The race (La corsa) sull’Invenzione a due voci n. 1; Little Loving (Un po’ d’amore) sull’Invenzione a due voci n. 4; Vertigo (Vertigine) sull’Invenzione a due voci n. 5 e Oh Mama Dear (Oh Mamma Cara) sull’Invenzione a due voci n. 13. La cantante ha sempre letto i testi in italiano, lettere immaginarie a Johann Sebastian Bach, talora serie, altre più ironiche, che manifestano tutte la sua devozione per questo immenso musicista, con il quale Noa ha detto di avere in comune il fatto di aver dedicato tutta la vita alla musica. Un esperimento musicale di tal fatta ha avuto successo grazie alla stupefacente duttilità canora di Noa, capace di eseguire, con la giusta velocità e restando sempre fedele al testo musicale, il rapido succedersi di note dei brani bachiani, accompagnata, anche in contrappunto, dai due eccellenti artisti al basso elettrico ed alla chitarra. Altri due brani, celebri e di grande impatto emotivo, Look at me (Guardami) sul “Largo” dal Concerto per clavicembalo e archi BWV1056 e All of the Angels (Tutti gli Angeli) sulla Cantata BWV 140 “Wachet auf, Ruft Die Stimme” (Svegliatevi, ci comanda una voce), hanno coinvolto particolarmente il pubblico, prima di chiudere questa parabola musicale dedicata a Bach con la famosa Badinerie dalla Suite n. 2 BWV 1067 – la lettera si intitola “No Baby”- una eccezionale prova di virtuosismo canoro. Molto generosa anche nella concessione di tre bis, Noa ha concluso il concerto, secondo le attese, con “Beautiful that way”, la colonna sonora del film “La Vita è Bella”, di cui la grande cantante è l’interprete ufficiale, cantata per l’occasione in duetto con la piccola figlia, salita sul palco, che a sua volta ha dimostrato promettenti doti musicali.