S. Teresa. Ombrelloni selvaggi e pesca con canna, chiesto il rispetto delle regole

Con l’avvento dell’estate si ripresenta, con canonica puntualità, il fenomeno dell’ombrellone “selvaggio”… in sosta permanente sulla spiaggia. Viene piantato all’inizio della bella stagione e rimosso alla fine di agosto. A meno che non giunga nel frattempo qualche blitz dei vigili urbani, finalizzato a rimettere un po’ d’ordine sull’arenile. Il fenomeno è radicato nella riviera jonica: a Roccalumera, come a Furci, S. Teresa o S. Alessio (fino a quando c’era la spiaggia!). Affinché ciò non si ripeta anche quest’anno, il consigliere comunale di S. Teresa di Riva Santino veri (peraltro vicepresidente del civico consesso), ha inviato una lettera al sindaco, Cateno De Luca.

Nella missiva viene sottoposto il problema all’attenzione del primo cittadino, invitandolo al contempo ad intervenire. “Puntualmente con l’inizio della stagione estiva, anno dopo anno – esordisce Veri – questo fenomeno si ripresenta, creando disagio ai nostri concittadini. Con l’inizio della stagione balneare, torna puntualmente, a cura di concittadini e bagnanti, la cattiva abitudine-consuetudine di installare, in forma permanente, ombrelloni e sdraio su porzioni di spiaggia, impedendone la libera fruizione. Esistono, sul nostro territorio, lidi regolarmente autorizzati, ove i bagnanti, previo pagamento, possono comodamente prenotare “un posto al sole” senza arrecare disturbo a coloro che decidono di fruire della spiaggia libera – chiosa il consigliere – che libera deve essere nel senso proprio del termine”. Veri sollecita De Luca a voler “predisporre, preventivamente, adeguata informativa ai bagnanti, nonché costante controllo da parte dei vigili urbani, per evitare il verificarsi di tali comportamenti, che certamente non danno immagine di civiltà al nostro territorio.

L’occasione è propizia, per sollecitare lo stesso intervento relativamente alla pesca dalla spiaggia con canna, effettuata nelle ore in cui la stessa risulta popolata dai bagnanti, senza rispetto alcuno, per quanto previsto da apposite ordinanze e disposizioni di legge”. La lettera al sindaco si conclude con l’invito a “voler porre in essere quanto necessario affinché tali fatti non si verifichino più nella stagione balneare ormai iniziata”.

Carmelo Caspanello