Nuovi scatti immortalano degrado ed erbacce a Torre Faro. LE FOTO

Solo alcuni giorni fa Torre Faro si affidava e si stringeva intorno alla sua Santa patrona, per poi svegliarsi la mattina seguente sommersa dai rifiuti.

Un evento eccezionale, qualcuno potrà obiettare, inevitabilmente destinato a richiamare per sua stessa natura ampia compartecipazione e massiccia presenza di fedeli e visitatori.

Una problematica con cadenze e tempi ben precisi dunque, superati i quali nel piccolo centro della riviera nord tutto sarebbe dovuto tornare alla normalità.

Visone ottimista che viene smentita da un lettore di TempoStretto che, con l’ausilio di esaustivo materiale fotografico, denuncia come i problemi legati alla presenza di degrado e rifiuti nel piccolo borgo marinaro non possano essere certamente circoscritti ed unicamente addebitati quali conseguenze collaterali della celebrazione mariana.

Un ingombrate presenza che il residente di Torre Faro ha deciso di documentare così: si tratta di immagini che portano impietosamente alle luce una complessa e preesistente condizione di degrado.

Aree centrali e spazi verdi del piccolo centro si trasformano in un covo di immondizia lasciata da settimane a marcire sotto il sole cocente di agosto, mentre la piazzetta antistante la scuola elementare rappresenta un costante pericolo per l’incolumità dei passanti.

Marciapiedi distrutti e non indicati da adeguata segnaletica, pericolose voragini apertesi sull’asfalto corredano il desolante quadro, a poco meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico.

A rischio l’incolumità degli allievi del complesso scolastico che ogni mattina transiteranno nel degrado del perimetro urbano prospiciente l’istituto elementare. Un quadro desolante che si arricchisce di una cornice altrettanto degradante: la totale condizione di abbandono nella quale sono lasciati gli spazi verdi, che hanno da tempo ceduto il passo ad erbacce ed immondizia.

Profondo degrado ed incuria non rappresentano un elemento di novità per gli abitanti del quartiere marinaro, così come ci racconta Giovanni: “Incuria e degrado continuano a caratterizzate il territorio torrefarese già da molto tempo prima delle elezioni – racconta il lettore di TempoStretto – una realtà intorno alla quale molti dei rieletti alle scorse amministrative hanno costruito lo slogan della propria campagna elettorale”.

Bersaglio dell’incontenibile assenza di senso civico della cittadinanza messinese non solo le zone di minore transito, ma anche le aree di maggiore impatto e vocazione turistica. Prima vittima eccellente dell’inciviltà autoctona: il traliccio del Pilone.

All’ombra dell’imponente struttura, da sopra la quale è possibile contemplare uno dei paesaggi più suggestivi al mondo, trovano asilo spazzatura, materiale di scarto, erbacce, insetti e tanto altro ancora: “Alcuni anni fa quest’area ospitava concerti e spettacoli – spiega il nostro lettore – negli ultimi anni invece si è trasformata, soprattutto con il sopraggiungere della stagione estiva, in un enorme parcheggio abusivo ed in un’area di sosta selvaggia”.

Analoga la condizione di strade e percorsi pedonali: “ Le vie di Torre Faro sono veri e propri campi minati percorrendo i quali è necessario glissare tra voragini, divenute inevitabilmente covo di immondizia, ed una pavimentazione divelta o traballante”.

Un copione che si ripete anche per il “salotto buono” del piccolo centro marinaro, anche qui le immagini documentano incuria, degrado ed abbandono : “Usura e mancata programmazione di interventi di manutenzione continuano a fare da padrone – racconta Giovanni – con una pavimentazione in parquet inagibile, balaustre divelte ed una fatiscente, pericolosa delimitazione che separa la piazza principale dalla scalinata che conduce al canale sottostante”.
In più occasioni Giovanni si è rivolto alle istituzioni competenti, ma le sue segnalazioni sono cadute nel vuoto e non hanno messo in moto gli interventi auspicati: “ Mi sono personalmente rivolto al Quartiere – sottolinea Giovanni – ma ad oggi, nulla è cambiato”.

(Emma De Maria)