A rompere la “monotonia” politica al Comune di Furci ci ha pensato il consigliere di minoranza Francesco Moschella con tre interrogazioni e due mozioni, indirizzate al sindaco e al presidente del Consiglio. Tutti documenti firmati soltanto da lui, anche se condivisi da tutto il gruppo. I riflettori sono stati puntati sulla Statale 114, dove ad un mese dal rifacimento del manto stradale “non si è ancora provveduto a ripristinare la segnaletica orizzontale. Con l’assenza degli attraversamenti pedonali – evidenzia Moschella – si mette a rischio l’incolumità dei cittadini e gli stalli per disabili, vista la mancanza di una adeguata segnaletica verticale, vengono occupati da chiunque”. Il consigliere interroga il sindaco e l’Amministrazione per conoscere i tempi per il ripristino della segnaletica orizzontale, considerato che la competenza è di una ditta esterna.
La seconda interrogazione riguarda i parcheggi a pagamento lungo la Statale, gli stalli blu, che l’Amministrazione intende dare in gestione. Moschella vuol sapere “chi gestirà il servizio e quando entrerà in funzione”. La terza ed ultima interrogazione è legata alla realizzazione delle rampe di accesso alla spiaggia, alla collocazione delle passerelle di accesso per i diversamente abili, al ripristino delle docce ed alla collocazione dei bidoni per la raccolta dei rifiuti, anche sulla spiaggia. Anche in questo caso si chiedono i tempi di intervento. Le mozioni riguardano un avvallamento all’altezza dell’edicola della Madonna del Buon Viaggio che mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini, in particolare di chi viaggia in moto (viene chiesto il ripristino dell’asfalto) e l’esclusione del Comune di Furci da un finanziamento. Si tratta dei progetti di Servizio civile nazionale. Moschella ha proposto di far “redigere al capo area competente debita relazione dalla quale si evincano le motivazioni della perdita del suddetto finanziamento. E di voler relazionare al Consiglio comunale circa l’iter istruttorio della suddetta richiesta di finanziamento motivando il perché dell’esclusione”.
Carmelo Caspanello