Roccalumera. Bollette esose e Cittadella dello sport, dibattito rinviato. La minoranza: “Democrazia violata”

Festività pasquali al vetriolo negli ambienti politici di Roccalumera. La minoranza parla di “attentato alla democrazia” per la decisione, a colpi di maggioranza, di rinviare due mozioni all’ordine del giorno sulla gestione della Cittadella dello sport e sulle bollette “esose” recapitate a diversi cittadini, probabilmente a causa di contatori guasti che hanno indotto ad una errata lettura. Due documenti che attendono di essere dibattuti da mesi. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso – hanno evidenziato gli esponenti dell’opposizione Rita Corrini, Giuseppe Melita, Ada Maccarrone, Antonella Totaro e Maria Grazia Saccà – è stato l’intervento del consigliere Cacciola il quale ha proposto a noi della minoranza il ritiro delle mozioni ed alla maggioranza, in via subordinata in caso di non accettazione della prima proposta, di annullare la trattazione di queste mozioni perché già ampiamente trattate a mezzo stampa e perché, a suo dire, erano già state affrontate e risolte dall’Amministrazione”.

“Con questa richiesta – prosegue il capogruppo Corrini – si è attestato l’accumulo del ritardo artatamente costruito dalla maggioranza per impedire la discussione in aule degli argomenti”. A rincarare la dose ci pensa il consigliere Melita: “La minoranza – chiosa – ovviamente non ci sta a questo giochetto degno di altri luoghi e, ahimè, di altri tempi e non accetta di ritirare le mozioni, anzi, insiste per la discussione in quanto le ritiene ancora valide e vuole affrontare le problematiche in seno al Consiglio comunale”. Il presidente del Consiglio, Antonio Garufi, ha proposto il rinvio del dibattito sulle due mozioni. “Come dire – sostiene Melita – smentisce e ridimensiona la proposta… indecente del consigliere Cacciola e cerca di togliere dall’imbarazzo l’intera maggioranza. Risultato scontato: mozioni rinviate e democrazia violata”.

La minoranza ha diramato il giorno successivo all’assemblea una nota. “Perché – si legge – non consentire all’assessore al ramo o al sindaco di esporre le proprie ragioni a fronte delle rimostranze della minoranza? Perché si evita il confronto puntando sulla forza dei numeri? Perché si impedisce la discussione nel civico consesso che è il luogo istituzionale preposto? Si può avere ragione o torto, si può essere d’accordo o meno, ma non si può non dibattere; a meno che – sostiene l’opposizione – non si teme di essere smentiti dai fatti che contano molto più delle belle parole”.

Carmelo Caspanello