Esperti a titolo gratuito, Accorinti con 29 in 30 mesi mira a migliorare il record di Buzzanca

Su diversi fronti l’amministrazione, pur annunciando metodi diversi rispetto a quello adottati nel passato in realtà ha operato in continuità. C’è poi un capitolo che vede addirittura il sindaco Accorinti provare a migliorare la performance del suo predecessore Buzzanca, ed è quello degli esperti a titolo gratuito.

Si tratta di nomine da sempre al centro di polemiche, e lo attestano gli articoli che Tempostretto ha pubblicato in era Buzzanca.

Andiamo ai numeri, ribadendo sempre che si tratta di esperti che operano a titolo gratuito, cioè senza alcuna indennità

Buzzanca in 4 anni e 3 mesi ne ha nominati 55, una media di 11 l’anno, al punto che il commissario Croce, quando s’insediò resto sbalordito e li revocò tutti, chiudendo una lunga catena di polemiche risalenti agli anni precedenti.

Accorinti in 2 anni e mezzo ne ha nominati 29, e con una media di un esperto al mese, quindi 12 l’anno si avvia a migliorare il record dell’ex. La prima nomina del 2016, l’ultima della nidiata, è quella di Pietro Princi (politiche e-goverment), datata 18 gennaio 2016.

La differenza però tra i due sindaci è che Accorinti i “suoi” li ha persi strada facendo, dal momento che in molti hanno dato l’addio manifestando amarezza e perplessità su un percorso di rinascita e rivoluzione avviato tutti insieme e poi modificato (o vanificato) nel cammino. Da Clelia Marano a Michele Cannaò, da Angela Rizzo a Davide Rizzo, ci sono state lettere, comunicati stampa, dichiarazioni, conferenze stampa, che hanno evidenziato sentimenti e delusioni che in fondo rispecchiano quelli di quanti hanno creduto nella stagione del 2013.

Dall’8 agosto 2013, data di firma della prima nomina, quella di Antonio Rizzo alla protezione civile, fino al 18 gennaio 2016 quella di Princi, ecco i nomi degli esperti a titolo gratuito dell’amministrazione Accorinti.

Antonio Rizzo, Rosario Ceraolo, Giampiero Neri, Marcello Mento, Clelia Marano, Giovanni Molonia, Antonino Nastasi, Davide Rizzo, Alessandro Giaimi, Giuseppe Cannizzaro, Leonardo Termini, Carmelo Lembo, Luciano Marabello,Paolo Maddalena, Angela Rizzo, Michele Cannaò, Pietro Scarcella, Filippo Grasso, Marco Bellantone, Francesco Colavita, Antonino Fiannacca, Salvatore Rizzo, Filippo Cucinotta, Grazia Accetta, Maria Irrera, Giuseppa Florio, Antonella Cocuccio, Adriana Ferruccio, Pietro Princi.

Ognuno di loro è stato scelto per incarichi e settori ben definiti, Clelia Marano per le politiche di mediazione sociale, Neri per la comunicazione, Cannaò per il marketing territoriale, Colavita per la consulenza giuridico-amministrativa per le politiche sociali, Mento per il registro delle eredità immateriali, la moglie Cocuccio per il programma life 2014-2020 e i progetti di politiche del territorio, Maddalena per le politiche di giurisdizione costituzionale per i beni comuni, Giaimi per la riqualificazione dell’arredo urbano, Lembo per le politiche giovanili, Florio per quelle educative e le pari opportunità, Irrera per le politiche di fiere e mercati, Scarcella per le politiche per la casa, Accetta per pubblica istruzione, Cucinotta politiche del mare, Cannizzaro settore contabilità.

Due di questi esperti, Molonia e Lembo, sono già stati nominati dalle precedenti amministrazioni, mentre Filippo Cucinotta, è stato nominato subito dopo le sue dimissioni da assessore, e Marco Bellantone è un consulente diretto dell’assessore Perna per il turismo da crociera. Altri, come Salvatore Rizzo, sono subentrati in sostituzione di precedenti (in questo caso di Angela Rizzo).

A dire addio e dimettersi sono stati: Clelia Marano, Angela Rizzo,Michele Cannaò, Rosario Ceraolo, Luciano Marabello, Davide Rizzo, Filippo Grasso e Leonardo Termini. Quest’ultimo in realtà sin dal giorno della sua nomina ad esperto a titolo gratuito “aspirava” ad aumentare di grado, cioè ad entrare nelle schiere delle nomine con indennità. Ed infatti è l’attuale presidente dell’Amam.

Dai 29 quindi si è scesi a 21, abbassando la media rispetto a quella di Buzzanca, i cui esperti invece sono rimasti fino al giorno in cui il commissario Croce, che non ne comprendeva in generale la logica delle nomine decise di revocarle tutte in un colpo solo.

Rosaria Brancato