cronaca

“Non le alzo le mani picchì è fimmina”. Avvocato censurato per insulti sessisti, ecco com’è andata

MESSINA – E’ un legale tra i più noti l’avvocato civilista, oggi 77enne, sanzionato dal Consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Messina dopo la vicenda degli insulti sessisti. Altrettanto molto conosciuta è l’avvocata protagonista della vicenda, insultata in più modi, durante due udienze davanti al Tribunale del Lavoro, nel 2017. La decisione del Consiglio di disciplina (presidente Francesco Cacciola) è recentissimo, ma il procedimento è partito nel 2020, poi sospeso per via della pandemia.

A scatenare la discussione tra i due legali è stata la richiesta, da parte dell’avvocata, di prendere visione della procura che il cliente, una grossa società, doveva aver firmato all’avvocato. Avvocato che dal canto suo ha manifestato l’intenzione di non voler produrre. E’ a quel punto che sono scattati gli improperi: “Ti jettu du baccuni”, “mi sta antipatica”, “ti dugnu un tumpuluni” e giù queste e altre espressioni colorite, a sfondo sessista. Il battibecco è stato confermato, insulti sessisti compresi, dai testimoni sentiti dal Consiglio di disciplina.

Al vaglio dell’organismo dell’avvocatura è andato anche il comportamento della figlia del legale, anche lei avvocata, che avrebbe proferito almeno un “chi si mette contro mio papà è morto”. Padre e figlia hanno negato, riportando una versione diversa. Ma secondo il Consiglio non ci sono dubbi che il legale 77enne si sia espresso violando la deontologia forense, mentre le prove non sono bastate per la figlia, prosciolta.

Ora l’avvocato censurato può fare ricorso al Consiglio nazionale forense.