Minacce di morte al sindacalista Nello Cristaudo: “Non mi lascerò impaurire”

Hanno citofonato, hanno appeso una busta alla maniglia della porta e se ne sono andati. Mentre Nello Cristaudo usciva di casa ha trovato la “sorpresa”: dentro, una testa d’animale mozzata e scuoiata avvolta in un foglio che conteneva avvertimenti per il sindacalista. Perché? Cristaudo, in qualità di Rsu Uil Fpl nel comune di Francavilla di Sicilia sta portando avanti una battaglia in difesa di 38 precari dell’ente. Alla base della protesta il bando emesso che riguarda soltanto 3 dei lavoratori.

La polemica con l’amministrazione nasce dal mancato rispetto dell’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil rappresentate all’interno dell’ente dagli Rsu, che vedeva tutte le procedure attivate compreso il piano di fuoriuscita per tutta la platea dei lavoratori precari dell’ente. In realtà la giunta Monea – dichiara Cristaudo – il 31 dicembre 2012 (ultimo giorno utile per indire i concorsi in base alle legge regionale n.24/2010) metteva in essere i bandi per soli 3 posti (uno di categoria A, uno di B e uno di C), interpretando erroneamente e in maniera sibillina le norme che regolano tale materia. Da qui il netto dissenso delle organizzazioni sindacali nonché di tutti i lavoratori che vedono lesi inspiegabilmente i propri diritti con motivazioni bizantine e dopo oltre vent’anni di onorato servizio, a luglio, corrono il rischio di essere mandati a casa”.

L’intimidazione, però, non ha funzionato. Quello che è accaduto costituisce per Cristaudo “un fatto insensato, irrituale ed esecrabile mai verificatosi in passato” nell’ente di Francavilla “che deve essere con forza aborrito e rinviato al mittente, un attacco vigliacco, figlio di una cultura mafiosa, vessatoria e dispotica che non ci appartiene che, però, non scalfisce per nulla l’attività di difesa dei diritti dei lavoratori che da tale episodio non ne esce sconfitta, tutt’altro, riceve linfa vitale per rafforzare con più forza le battaglie poste in essere dalle Organizzazioni Sindacali”.

“Se il clima generale di crisi e di disperazione è il terreno fertile per l’azione criminale, anche del singolo, non è con la violenza né con le minacce e le intimidazioni che se ne esce fuori – prosegue il sindacalista – occorre porre in essere atti concreti di indirizzo politico-sociale tendenti a creare un sereno e civico clima dei rapporti sociali che vedano al centro della loro azione il bene comune come unico valore da tutelare che deve sempre prevalere sull’arroganza e sulla prepotenza, cercando di costruire una cultura della legalità, della tolleranza e della mediazione”.

“La mia cultura e la visione che ho della vita aborrisce il fare politica ed attività sindacale con mezzi come l’intimidazione e le minacce. Di sicuro – conclude Nello Cristaudonon mi lascerò impaurire da questi gesti e continuerò nel mio impegno a favore dei lavoratori non temendo il tentativo di una parte minoritaria di inquinare i processi democratici di questa città”. (G.B.)