Dall’Amam alla Tarsu sino alle contravvenzioni: il Comune avanza «ingenti somme»

«Attualmente il Comune deve incassare ingenti somme». Così scrive il commissario straordinario Luigi Croce nel suo piano di risanamento (vedi articolo a parte) , confermando che l’ente non ha solo debiti, tanti debiti, ma anche crediti da riscuotere. E Croce, oltre ad elaborare uno schema relativo alle somme che il Comune dovrebbe avere in cassa ed invece non ha, spiega nella relazione come procedere per recuperarle il prima possibile. Vediamo nel dettaglio i numeri riportati dall’ex procuratore capo e le misure che intende adottare.

Palazzo Zanca avanza circa 28, 5 milioni di euro dall’Amam, che a sua volta nel proprio bilancio iscrive crediti nei confronti degli utenti di 70 milioni di euro. Considerata la persistente incapacità della società controllata dall’ente a recuperare i propri crediti, «il Comune di Messina per tale attività si dovrà surrogare con apposita delibera assembleare alla società controllata». Il recupero di tali crediti dovrà avvenire attraverso la Fire Spa, società di recupero crediti con la quale attualmente l’Amam è legata da un contratto ma i rapporti saranno tenuti direttamente dal commissario straordinario, che mira anche a fare chiarezza su un aspetto fondamentale e cioè se i crediti portati in bilancio dall’Amam siano tutti effettivamente riscuotibili. Il 70% delle somme incassate a seguito di tale operazione saranno trasferite al Comune per sanare il debito della società controllata con Palazzo Zanca, pari -come detto- a circa 28,5 milioni di euro.

Ci sono, poi, da recuperare i 12 milioni di euro per contravvenzioni al Codice della Strada, giacenti presso il Comando dei vigili urbani e relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 per i quali non sono stati emessi ruoli. Il recupero dovrà avvenire mediante la Fire Spa o altra società di recupero crediti. Tale operazione, che dovrà svolgersi sotto la direzione ed il controllo di Croce, avrà una durata temporanea di un anno e avrà lo scopo si accertare, al fine di fare chiarezza, se i residui attivi per contravvenzioni al codice della Strada siano tutti effettivamente riscuotibili. Il Comune ipotizza di incassare, entro aprile 2013, 4 milioni di euro.

Il Comune di Messina dovrà recuperare anche i circa 29 milioni di euro per la Tarsu relativa all’anno 2012. La riscossione, secondo Croce, dovrà avvenire direttamente dall’Ufficio Tributi, avvalendosi della collaborazione di una società di recupero crediti che anticipi e versi immediatamente nelle casse comunali la somma di almeno il 30% dei 29 milioni di euro. Entro Aprile 2013, Palazzo zanca prevede di incassare la somma 11 milioni di euro.

La somma dei fitti non passivi non riscossi ammonta a 1 milione di euro. Croce è convinto che il recupero possa avvenire mediante la costituzione di un gruppo di lavoro che, organizzato e diretto dal Commissario straordinario, inizi tutte le attività stragiudiziali e giudiziali dirette al recupero di tali somme o al rilascio dell’immobile per morosità. E’ lecito ipotizzare – scrive l’ex magistrato – che tale operazione, entro aprile 2013, possa portare n cassa la somma di 400 mila euro.

L’ “accelerazione” sull’attività di riscossione proposta da Croce dovrebbe far incassare al Comune, entro Aprile 2013, 21,4 milioni di euro. Non si potranno purtroppo fare rientrare tra le somme riscuotibili quelle per oneri concessori di urbanizzazione e per sanatorie. «Al momento –scrive Croce- non è possibile quantificare le somme da incassare e che sono in qualche modo collegate all’attività urbanistica. E’ certo che particolare attenzione meritano le domande di sanatoria presentate e che se evase potrebbero incrementare sensibilmente le entrate comunali . In generale l’attività del Dipartimento Urbanistica deve essere migliorata ed ottimizzata». (Danila La Torre)