Stabilizzazione precari, Accorinti scrive a Crocetta: “Messina virtuosa ma penalizzata”

Il sindaco Accorinti si è accorto solo ieri che circa 20 giorni fa il governo Crocetta approvava una serie di importanti norme per il futuro dei precari degli enti locali. Proprio mentre la giunta Accorinti varava il piano del fabbisogno del personale, poi approvato dal Ministero, che ha dato il via alla stabilizzazione dei precari comunali messinesi già negli ultimissimi giorni del 2015, la Regione ha messo a punto delle novità per gettare le basi della stabilizzazione ma a partire dal 2017, in modo da cumulare quella necessaria “capacità assunzionale” che garantirà contratti a tempo indeterminato con un monte orario non penalizzante per i contrattisti. A dare battaglia al progetto accorintiano, proprio su questo fronte, è stata per oltre un mese la Fp Cgil che ha diffidato più volte l’amministrazione affinché ritirasse quel provvedimento che per la segretaria Clara Crocè ridurrà in povertà i precari messinesi, costretti ad accettare la tanta agognata stabilizzazione ma a 16 ore settimanali. Anche il deputato Pd Filippo Panarello ha chiesto l’invio a Messina di ispettori regionali che verifichino la regolarità delle procedure seguite da Palazzo Zanca, soprattutto alla luce del fatto che seguendo questa strada il Comune di fatto rinuncia ad un contributo decennale che la Regione ha previsto per chi avvierà la stabilizzazione a partire dal prossimo anno.

Una querelle di cui si parla da almeno un mese ma che il sindaco Accorinti ha scoperto solo ieri. E così ha deciso di scrivere una lettera al presidente Crocetta e alla deputazione messinese all’Ars per evidenziare il lavoro svolto dall’amministrazione Accorinti, lavoro che però sarebbe penalizzato dalla nuova normativa regionale.

Il primo cittadino, dopo aver premesso di aver appreso dagli organi di stampa che lo scorso 21 dicembre la giunta Crocetta ha approvato importanti disposizioni normative in materia di stabilizzazione del personale precario, scrive che “l'attuale impostazione della normativa regionale escluderebbe dai benefici finanziari, stanziati dalla Regione Siciliana, gli enti locali virtuosi, ed in particolare il Comune di Messina, che hanno avviato le assunzioni a tempo indeterminato del personale precario già entro il 2015”.

“In questo modo vengono paradossalmente “premiati” con maggiori contributi gli enti che hanno tardato nell’applicazione della legge, penalizzando (al contrario) gli enti che invece, pur tra mille difficoltà, hanno in maniera più tempestiva e conforme alla normativa avviato per primi la stabilizzazione del personale a contratto. Questi, infatti, pur essendo stati più virtuosi, otterrebbero minori trasferimenti dalla Regione. Il messaggio sarebbe quello di favorire gli inadempienti, quando logica, buon senso e buona amministrazione dovrebbero adottare provvedimenti che incentivano l’applicazione delle leggi. È chiaramente necessario un intervento modificativo che estenda un beneficio per lo meno equivalente anche agli enti che hanno attivato le stabilizzazioni già nel 2015. Anzi, in linea con lo spirito della norma che riduce i benefici per chi stabilizza dopo il 2016, le risorse dovrebbero semmai premiare chi ha agito prontamente e già prima del corrente anno.

In relazione al risparmio sui costi del personale, Messina è già stata penalizzata da una interpretazione restrittiva del concetto di “diverso utilizzo” che ha indotto la Regione a tagliare i trasferimenti per il personale contrattista nel 2014 e nel 2015, considerando, in maniera assurda, finanziariamente solido e non bisognoso di trasferimenti il Comune stesso. Non può accettarsi che, nuovamente, un ente che si trova in condizioni note di precarietà finanziaria derivante da passate gestioni, venga privato di trasferimenti che sono invece garantiti ad altri enti meno “virtuosi” e meno attenti alle disposizioni normative e alle esigenze dei lavoratori”.

Accorinti chiude la lettera con una richiesta: “Chiedo al Governo Regionale un immediato intervento e un forte impegno politico di correzione della norma nel corso dell’approvazione della legge di stabilità regionale”.

Francesca Stornante