Salva-Comuni, i 40 milioni di euro della Regione sono più vicini

Ancora poche ore di attesa e l’assessore regionale al bilancio Luca Bianchi firmerà il decreto di ammissione al salva-Comuni per Palazzo Zanca. La notizia trapela direttamente da Palazzo D’Orleans, al termine di una seduta di giunta terminata poco prima delle 22. I 40 milioni di euro stanziati dalla Regione per venire in soccorso del Comune di Messina adesso sono più vicini, almeno formalmente, perché per vederli materialmente in cassa bisognerà attendere che l’iter giunga a conclusione .

Il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, fa sapere che dalle somme regionali in arrivo in città dipende il patto di stabilità 2012, il cui monitoraggio dovrà essere completato entro i 31 gennaio. «Il rispetto del patto è vincolato ai 40 milioni di euro» , ha spiegato, infatti, il dirigente questa mattina.

Coglitore ha, poi, enunciato qualche piccola anticipazione sul piano pluriennale di riequilibrio previsto dal Salva-comuni varato dal Governo nazionale, che destinerebbe a Messina un fondo da 50 milioni, indispensabili per scongiurare il dissesto. Nel documento, che è già stato consegnato al commissario straordinario Luigi Croce, i debiti certificati in fase di ricognizione ammontano a 70 milioni di euro, 10 milioni in più di quelli certificati sino a qualche mese fa dall’Area economica di Palazzo Zanca ma molti meno rispetto a quelli “denunciati” da Croce e dai suoi esperti alla Corte dei Conti, che superavano i 200 milioni di euro. Il rischio è che anche per il piano pluriennale ricominci il balletto di cifre che ha caratterizzato il lungo e travagliato percorso che ha portato all’approvazione del bilancio di previsione 2012, votato dal Consiglio comunale in zona Cesarini, cioè il 31 dicembre , qualche ora prima della mezzanotte.

Tornando al piano di riequilibrio, il ragioniere generale chiarisce, inoltre, che il risanamento finanziario del Comune di Messina si fonderà sulle entrate che l’ente conta di incassare nei prossimi anni attraverso le imposte locali, Imu e Tares su tutte. I dettagli del piano saranno resi noti solo dopo il via libera da parte di Croce, che potrebbe decidere di impartire direttive e sollecitare modifiche. Il documento dovrà essere approvato dall’Aula entro i 27 gennaio ed arrivare il 13 febbraio all’attenzione del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti . (DLT)