Ventitreenne sfregiato al volto per una “guardata storta”

Tutto ha avuto inizio da una “guardata storta”, il 14 febbraio, la notte di San Valentino. In quelle stesse ore in cui i ragazzi, gli innamorati, si scambiavano baci e parole affettuose, in via Don Blasco, dinnanzi ad un noto locale, la tragedia era dietro l’angolo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, tutto si sarebbe svolto in poco tempo. Un ragazzo, un ventitreenne messinese, aveva appena trascorso la sua serata in discoteca e stava per avviarsi verso casa. Era seduto sul motorino quando l’aggressore si è avvicinato. Col coltello in mano, ha finto una sorta di abbraccio e gli ha sfigurato l’intero volto, probabilmente facendosi aiutare da un compare. La corsa all’Ospedale Papardo, il codice rosso, l’intervento chirurgico e quei 120 punti di sutura che segneranno per sempre quel viso giovane. Una scena raccapricciante quella che si sono trovati dinnanzi i testimoni, le cui dichiarazioni sono adesso al vaglio degli inquirenti.

In ospedale, invece, sono stati tanti gli amici della vittima che in questi giorni hanno fatto la fila per stargli vicino.
Qualcuno, a freddo, dirà poi che i rapporti tra i due non erano mai stati pacifici. “Non si sono mai potuti vedere”, commenterà qualcun altro. Eppure, dall’antipatia all’estrarre un coltello e sfregiare un coetano, il passo non è così breve.

Veronica Crocitti