Parcheggi: lavori alla Stazione verso la ripresa. Ok ai modulari al La Farina e torna l’idea Gasometro

L’idea è quella di poter usufruire di grandi parcheggi, sgravando di traffico le vie cittadine. L’obiettivo è di incentivarli con prezzi inferiori rispetto a quelli in strada.

Al contempo, è necessario sanzionare chi continua a sostare dov’è vietato, pur di non pagare qualche euro, consapevole della rarità delle multe e del vantaggio economico che ne può derivare, in barba alla civiltà.

Per anni, il Cavallotti, il più grande autosilo della città con 455 stalli, è stato sottoutilizzato e si è riempito fino all’orlo solo nel momento in cui è stato reso gratuito in modo sperimentale, nei primi mesi di quest’anno. Non appena è tornato a pagamento, ecco che si è nuovamente svuotato, nonostante i prezzi rispetto al passato siano dimezzati.

Non gode miglior sorte, tutt’altro, il parcheggio di villa Dante. 216 posti auto inaugurati il 30 novembre dello scorso anno, ma in pochissimi lo hanno usato, persino quando, in contemporanea al Cavallotti, era gratuito.

Il trittico di parcheggi del centro città è completato dai 90 posti del “fosso” di via La Farina. Ed è qui che è in vista la prima novità. Perché sono stati trovati i fondi per il trasferimento dei parcheggi modulari rimasti inutilizzati al Cep. “Abbiamo definito tutta la procedura – afferma il dirigente del Dipartimento Mobilità, Mario Pizzino – e attendiamo solo che la Ragioneria impegni la somma, poco meno di 200mila euro, per aprire i lavori. Entro il mese sarà sistemata la parte burocratica e contabile, poi abbiamo la possibilità di iniziare in tempi brevissimi anche perché si prevede la possibilità di affidare subito le operazioni. Il trasferimento dei prefabbricati non è invece semplicissimo ma speriamo di completarlo entro Natale. Abbiamo poi pensato di migliorare l’illuminazione e di installare alcune telecamere, visto che uno dei motivi dello scarso utilizzo potrebbe essere dovuto al fatto che lo spazio sia attualmente percepito come poco sicuro”.

Nei prossimi anni, ad appena 400 metri da piazza Cairoli, potrebbe nascere anche un altro parcheggio, con accesso dal cavalcavia, nella parte bassa di via Tommaso Cannizzaro, sopra i binari della Stazione Centrale. Il progetto è un’opera connessa alla metroferrovia ma è indipendente dalle pessime condizioni del servizio suburbano e dovrà funzionare da interscambio, utile per chi dovesse poi muoversi in treno o in tram o anche solo per chi si reca ad esempio in tutta l’area della parte iniziale di via La Farina, che al momento è il “regno” della doppia fila.

Si potrà mettere ordine anche alle partenze e agli arrivi dei pullman che collegano Messina alla sua provincia. 340 posti auto, ridotti a 300 se si considerano anche quelli per i pullman, i lavori sono stati affidati nel maggio 2006 al Consorzio Cooperative Costruttori di Bologna, ma tra varianti, fallimenti e inghippi di varia natura, sono andati a rilento fino al maggio 2012, quando si sono interrotti ad una percentuale di realizzazione di circa il 60 %. Nell’aprile 2013, l’allora commissario del Comune, Luigi Croce, aveva deliberato la risoluzione del contratto ma poco dopo il Comune era tornato sui propri passi quando si pensava ci fossero ancora i margini per riprendere il rapporto con il Consorzio, senza dover perdere tempo e soldi per fare una nuova gara.

Alla fine così è stato, ma ci è voluta la bellezza di un anno e mezzo per venirne a capo. “Abbiamo finalmente chiuso la transazione con il Ccc di Bologna – spiega il responsabile unico del procedimento, l’ing. Vito Leotta – e martedì prossimo la delibera andrà in giunta. Dopo il fallimento della Saim di Gela, i lavori sono stati adesso affidati alla cooperativa Atlante di Palermo. Una volta firmata la delibera, i lavori potranno finalmente ripartire. Ci vorrà circa un mese per riorganizzare il cantiere ma la ditta è già preavvisata. Per completarli servirà un anno e mezzo, speriamo sia la volta buona”.

Dal centro ci spostiamo verso nord, sul viale della Libertà. L’ex Gasometro doveva essere da tempo un parcheggio pubblico a raso, in realtà si è trasformato in “ricovero” dei mezzi dell’autoparco municipale, privando la città di un altro importante punto di interscambio. Una volta ampliato il porto di Tremestieri e chiusa la rada San Francesco, tra qualche anno, si dovrà pensare ad una riqualificazione completa del lungomare che da Boccetta va verso l’Annunziata. Nel frattempo, però, il Comune sta pensando a restituire l’area alla città. Sull’argomento è tornato l’ing. Mario Pizzino: “Ne abbiamo discusso con l’Autorità Portuale che ha interesse a condividere l’idea, visto che il parcheggio potrebbe essere utile anche per chi vuole lasciare il proprio mezzo e poi imbarcarsi alla Caronte. Il nostro obiettivo è quello di spostare i mezzi dell’autoparco e prevedere un nuovo parcheggio vicino ad un’altra fermata del tram, con la possibilità di un punto di accoglienza anche per i caravan”.

Ancora più a nord, infine, si è in attesa della Valutazione d’Impatto Ambientale per il parcheggio da 500 posti di Torre Faro, che avrà doppio accesso da via Pozzo Giudeo a sud e da via Torre Bianca a nord. C’è un finanziamento da 3 milioni e 600mila euro, ai quali il Comune dovrà aggiungere 632mila euro. La settimana scorsa l’arch. Pasquale Tripodo, del Dipartimento Lavori Pubblici, ha partecipato ad un incontro organizzato dalla Regione sull’argomento, ma non sono ancora giunte notizie ufficiali.

Gli interventi previsti su tutti i parcheggi non riguardano solo l’aspetto infrastrutturale e dunque la realizzazione o la riapertura o l’ampliamento, ma anche altri elementi che dovranno servire ad una migliore fruizione, in particolare per ciò che concerne il pagamento. Al momento, infatti, l’unico sistema in atto è lo scomodo “gratta e sosta”. Scomodo perché è necessario premunirsene, perché bisogna prevedere il periodo di sosta e perché non è possibile pagare per frazioni di ora. L’amministrazione comunale sta pensando anche a questi aspetti. “La nostra idea – conclude il dirigente Mario Pizzino – è quella di riorganizzare tutto, installando le sbarre automatiche nei grandi parcheggi. Serviranno ad evitare anche la costante vigilanza da parte degli ausiliari del traffico, che potranno dedicarsi ad altri controlli. In strada, invece, vogliamo installare i parchimetri. E’ chiaro, però, che tutto dipende dalle risorse economiche a disposizione”.

(Marco Ipsale)