Parte la vendita a bordo dei biglietti. Il Comune aiuta l’azienda ad essere “forte” alla Regione

Novità in arrivo in casa Atm. Un altro passo concreto di quel progetto che il Direttore Giovanni Foti e il commissario Domenico Manna hanno messo nero su bianco nel Piano Industriale 2014-2017 e che punta a costruire un’azienda di trasporto pubblico che sia prima di tutto normale. Dalla prossima settimana sarà possibile acquistare il biglietto dei bus direttamente a bordo a tutti i capolinea. Gli autisti potranno vendere il tagliando, non su tutta la tratta, ma ad ogni capolinea delle varie linee. E’ la prima tappa per rendere più efficiente la rete vendite dell’Atm e allo stesso tempo provare a ridurre il fenomeno del portoghesismo, spesso sostenuto dalla “giustificazione” dei punti vendita sprovvisti o troppo distanti. Il provvedimento nasce anche per andare incontro alle esigenze dei residenti dei villaggi più periferici, dove spesso riuscire a reperire un biglietto dei bus è difficile, e si rivelerà utile anche nelle giornate domenicali o festive, quando i punti vendita sono chiusi e dunque acquistare i tagliandi diventa impossibile. La nuova modalità di vendita dei ticket di viaggio sarà attivata dal prossimo mercoledì 24 settembre, gli autisti avranno una dotazione iniziale di 50 biglietti e dovranno settimanalmente rendicontare e consegnare all’Ufficio Commerciale e Servizio Clienti dell’Azienda l’incasso della settimana. Ad ogni autista verrà riconosciuto lo stesso 5% di aggio sui biglietti venduti praticato alle rivendite, dunque anche un incentivo per gli operatori che ogni tre mesi potranno così ritrovarsi nello stipendio l’indennità di “vendita biglietti a bordo”.

La direzione dell’Atm inizia da qui per potenziare una settore vitale per l’azienda ma che negli ultimi anni ha inesorabilmente registrato continue perdite. A dirlo sono i numeri: nel 2012 ogni mese si incassava dai 131 mila euro del mese di gennaio ai 147 mila euro per maggio. Nel 2013, gli stessi mesi fruttavano rispettivamente 111 mila euro e 114 mila euro. Nel 2014 si peggiora ancora: 101 mila euro a gennaio e 106 mila a maggio (vedi articolo correlato).

Iniziare a vendere i biglietti ai capolinea, nel resto della tratta non si può per limiti contrattuali, significa riavviare in modo diverso la vendita, essere più a portata di cittadino e incassare sicuramente di più. Questo provvedimento rientra nella strategia messa in piedi per potenziare il settore “ricavi e marketing”, insieme alla vendita a bordo c’è in cantiere la revisione di tutta la rete vendita e degli orari delle rivendite. Il Piano triennale però va molto oltre. E, ad esempio, salta fuori 
l’introduzione responsabilità diretta in alcuni settori chiave, come il coordinamento nelle Ztl e il monitoraggio degli incassi sia dalle strisce blu che sui mezzi. Un aspetto che si lega naturalmente ad una profonda “riorganizzazione aziendale” che nel piano triennale targato Foti-Manna rappresenta la voce più corposa e promette importanti stravolgimenti a partire dai piani alti di via La Farina. In quest’ottica rientra un altro provvedimento del Direttore Foti che punta proprio a ridistribuire compiti e mansioni, portando sulla strada lavoratori che per anni sono rimasti in ufficio. Si tratta della riorganizzazione degli agenti coordinatori e addetti all’esercizio che, proprio in virtù dell’attribuzione della responsabilità diretta, sono stati suddivisi in tre ambiti: controllo linee esercizio gommato, a cui tocca l’interfaccia con la sala operativa, il controllo dei mezzi aziendali in linea e tutte le procedure del settore viabilita; controllo dei servizi esterni che riguardano gli operatori delle Ztl e degli agenti addetti ai capolinea, vendita titoli di viaggio, gratta e sosta, rilascio abbonamenti; vestizione turni. In questo modo ogni ambito avrà dei responsabili che dovranno controllare attività ben precise e che dunque saranno responsabili del funzionamento e rendimento di quel comparto.

Soddisfatto per questi provvedimenti il sindacato Orsa che considera la strada intrapresa in Atm come l’unica possibile per un vero e concreto rilancio dell’azienda e del servizio. "Un'azienda di trasporto che incassa da mercato meno del 15% dei ricavi e si dà l'obiettivo di ridurre i trasferimenti comunali del 50% in dieci anni, come previsto nel piano di riequilibrio, ha bisogno certamente di più bus e tram ma deve necessariamente operare per organizzare al meglio la forza lavoro della rete vendita e combattere il portoghesismo. Queste sono proposte che come Orsa facciamo da anni – dichiara il segretario Michele Barresi – e solo adesso intravediamo nel piano industriale e nei primi provvedimenti intrapresi da questa Dirigenza passi avanti incoraggianti. Occorre rivedere la gestione dei posteggi e valorizzare le risorse della Ztl e, come abbiamo già richiesto, modificare l'attuale sistema di premialità del personale, dimostratosi poco funzionale, estendendolo a tutti i dipendenti in funzione della reale produttività e della qualifica rivestita come avviene in tutte le imprese di trasporto europee”.

Intanto però si lavora su più fronti e il Comune pare intenzionato, forse per la prima volta dopo anni, a non abbandonare al suo destino la martoriata Atm. Due giorni fa dall’azienda è arrivata a Palazzo Zanca una richiesta di aiuto per presentarsi alla Regione con un “abito” che possa garantire credibilità e stabilità finanziaria e il Comune non si è tirato indietro. Il Direttore Foti e il Commissario Manna hanno infatti chiesto di poter vincolare 734 mila euro a titolo di garanzia per l’Atm verso la Regione ai fini dell’attestazione di capacità finanziaria per 146 autobus iscrizione REN, cioè l’autorizzazione all'esercizio della professione trasporto persone. Una procedura che permetterà all’azienda un risparmio considerevole rispetto all’attivazione di una fideiussione bancaria o assicurativa e che rappresenta quel requisito di idoneità finanziaria necessario per ottenere i famosi contributi chilometrici per gli anni 2013 e 2014 e per avere l’autorizzazione a procedere all’immatricolazione dei bus acquistati dall’Atm di Milano. Il Comune non ha perso tempo e ha subito costituito un fondo per andare incontro alle esigenze dell’azienda trasporti. Non si tratta però di un regalo. Visto che tra Comune e Atm ci sono ancora diverse partite debitorie aperte, questi 734 mila euro saranno vincolati dai crediti che l’azienda di via La Farina vanta. Non a caso ieri l’assessore Gaetano Cacciola si è recato nuovamente a Palermo, presso l’Assessorato ai Trasporti per continuare il dialogo iniziato pochi mesi fa e che sta portando alla “riappacificazione” tra Atm e Regione.

Insomma, il binario su cui sta viaggiando l’azienda sembra finalmente quello giusto. Per avere la certezza bisognerà però attendere i primi frutti di questo lavoro.

Francesca Stornante