Detriti e piccole frane nella discesa di Acqualadrone. Ritardati ancora i lavori

Non si arrestano le segnalazioni sulla pericolosità della discesa di Acqualadrone. A reiterare l’allarme, il consigliere della sesta Circoscrizione, Mario Biancuzzo, che evidenzia un aggravamento della già critica situazione inoltrando un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al commissario straordinario Luigi Croce.

Dal costone di roccia friabile prospiciente il piccolo attraversamento che collega il borgo alla strada statale 113/dir, fioccano infatti, direttamente sulla carreggiata, piogge di pietrisco e detriti di varia pezzatura che oltre ad ostruire la via, determinano ben intuibile emergenza per l’incolumità pubblica.

I rischi non sono poi così remoti dato che, come lo stesso Biancuzzo fa presente, il 26 agosto del 2008 a fare le spese della mancata messa in sicurezza della zona è stata una ragazza che, avventuratasi con lo scooter lungo la salita per immettersi nella statale, è stata raggiunta da un masso che fortunatamente l’ha ferita solo di striscio.

Una situazione intollerabile che diventa ancor più inaccettabile a seguito delle ripetute richieste d’intervento puntualmente disattese. Nel malcontento generale di residenti e proprietari di seconde case che non intendono più avallare l’inerzia delle istituzioni in merito all’impellente problematica, Biancuzzo chiede che sia fatta chiarezza ed esorta Croce a fornire tempestive delucidazioni in merito all’iter di progettazione riguardante la messa in sicurezza del versante roccioso e la riparazione della muraglia divelta dalle esondazioni dello scorso 1° marzo 2011, così come richiesto dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e per un importo complessivo di 300.000 euro.

Sollecitato anche il rapido inoltro del disegno esecutivo al Commissario Delegato onde ottenerne lo stanziamento dei fondi necessari previo parere della Corte dei Conti.

Auspicati dal Biancuzzo, infine, interventi nell’immediato. Sarebbe infatti opportuno – prosegue il consigliere circoscrizionale nella sua missiva – che i mezzi meccanici dell’autoparco fossero mobilitati al fine di sgomberare l’attraversamento interessato dalle piccole frane, del pietrisco che va via via ad accumularsi, insistendo lungo tutta la via, dal bivio della strada statale e fino al lungomare con evidenti disagi per pedoni e automobilisti. (Sara Faraci)