Atm a corto di autisti, scatta la ricerca in azienda. Concorso pubblico per direttore del tram

L’Atm è a corto di autisti. Un anno fa, con pianta organica del personale alla mano, abbiamo raccontato attraverso i numeri quello che appare ancora oggi come un grande paradosso. Perché quando si parla di azienda trasporti è inevitabile pensare ai quasi 600 dipendenti che lavorano in via La Farina; se poi si scopre che mancano gli autisti, figura cardine in un’azienda che si occupa di trasporto pubblico locale, allora il paradosso è scontato. Ma questa è la realtà. E allora servono soluzioni. Nei mesi scorsi era stato già fatto un atto di interpello interno tra il personale in possesso dei requisiti necessari per provare a rinfoltire le fila degli autisti, ma i risultati sono stati scarsi. Allora il Direttore Giovanni Foti e il Commissario Domenico Manna ci riprovano e stavolta si rivolgono a tutti i dipendenti dell’azienda. Chiunque può quindi chiedere di diventare autista, non solo chi è in possesso dei requisiti, naturalmente dopo l’acquisizione della patente di guida di categoria D e della Carta di qualificazione del Conducente. Per incentivare i lavoratori dell’Atm a diventare autisti è stato attivato anche un “Prestito Economico Aziendale” per sostenere le spese, somme che però dovranno poi essere restituite.

Per presentare le domande c’è tempo fino al 24 ottobre, l’Atm ha urgenza di reperire conducenti perché ormai da diverse settimane le carenze si fanno sentire sempre più, tanto che gli autisti del tram vengono ogni tanto impiegati sui bus di linea e si ricorre spesso agli straordinari per sopperire alla mancanza di personale. Il problema però si fa ancor più grave se si guarda al futuro. L’azienda ha infatti gettato le basi del rilancio attraverso il Piano industriale triennale che prevede tutte le azioni che porteranno all’incremento di servizi e mezzi. Proiettandoci al 2017 però all’appello mancano circa 60 autisti, soprattutto se i progetti messi su carta andassero tutti in porto. Già oggi, con una media di 35 bus al giorno, i conducenti non bastano. Lo testimonia anche il fatto che il nuovo servizio “Velocittà”, che partirà il 1 novembre e prevede la messa in linea di due bus che faranno lo stesso percorso del tram per sopperire al fatto che non si è ancora riusciti ad aumentare il numero delle vetture, sarà affidati agli autisti del tram.

Stando alla pianta organica di un anno fa (vedi articolo correlato) gli autisti effettivamente impiegati erano 163, di cui 50 tra ex Lsu e Ztl che non hanno ancora oggi la qualifica di autista, nonostante abbiano vinto la causa contro l’azienda. E qui spunta un altro paradosso: l’Atm ha fatto opposizione alla sentenza che riconosceva agli ex Lsu la qualifica di autista ed oggi fa un interpello in cui dice ai dipendenti che possono acquisire proprio quella stessa qualifica. Ma questi sono e restano misteri dell’Azienda trasporti.

Intanto l’azienda di via La Farina da due anni è in cerca di un nuovo Direttore del tram, ma con scarsa fortuna. Il 30 settembre 2012 scadeva il contratto di Carmelo Crisafulli, da allora ci furono un atto di interpello interno, uno rivolto al personale di Palazzo Zanca e infine uno presso la Regione. Nessuno però rispose alla chiamata per ricoprire il ruolo di Direttore di Esercizio del servizio tranviario. Nel frattempo è rimasto Crisafulli, con continue proroghe del contratto, ma lo scorso mese di aprile è stato avviato un nuovo percorso per riuscire nel più breve tempo possibile ad individuare il successore di Crisafulli.

Nuovo iter che prevedeva una doppia procedura: mobilità esterna rivolta a personale in servizio presso altre amministrazioni pubbliche, con profilo professionale almeno di Funzionario Direttivo, come previsto dalla normativa, e contemporaneamente concorso pubblico aperto all’esterno, ma subordinato all’esito della mobilità.

La prima fase però non ha portato in Atm il nuovo direttore del tram. Alla mobilità esterna hanno risposto quattro candidati: due non erano in possesso dell’esperienza richiesta dal bando, uno non si è presentato al colloquio e un altro non aveva i requisiti di legge per accedere alla mobilità esterna orizzontale per la qualifica dirigenziale. Nulla di fatto, dunque, si è deciso di passare al bando pubblico. Finora le domande presentate per ricoprire il ruolo di Direttore di Esercizio della Tranvia, due i candidati risultati idonei. La commissione esaminatrice però è al lavoro, si conta di chiudere tutte le procedure nel giro di due mesi. Non a caso per Crisafulli è arrivata l’ennesima proroga fino al 1 dicembre. Entro quella data ci dovrebbe essere il nuovo direttore tram che firmerà un contratto a tempo determinato per tre anni, ma prima ci saranno 6 mesi di prova per testare le competenze.

Francesca Stornante