Il Consiglio sconfessa sé stesso. Niente isola pedonale ma solo una piazza Cairoli più grande

Continuare a chiamarla isola pedonale, se così dovesse diventare, sarebbe un eufemismo. Più che di pedonalizzazione, infatti, si dovrebbe parlare di un ingrandimento di piazza Cairoli, visto che alla sola piazza, ed alle strade limitrofe che diverrebbero cieche, è limitata l’idea di isola pedonale dei 16 consiglieri comunali che hanno votato a favore dell’emendamento al Piano Urbano del Traffico presentato dall’amministrazione comunale lo scorso 18 giugno.

Niente isola pedonale in via dei Mille, niente neppure in via Giordano Bruno e niente, soprattutto, sul viale San Martino, se si esclude il brevissimo tratto fino all’incrocio con la via Ettore Lombardo Pellegrino, scelta obbligata se si pensa che resterebbe una strada senza uscita.

E se per ciò che concerne le vie laterali era anche prevedibile, non altrettanto può dirsi per il più centrale viale cittadino, per il quale lo stesso Consiglio comunale aveva votato una delibera, lo scorso 27 febbraio (vedi correlato), in cui si prevedeva persino l’ampliamento dell’isola fino all’incrocio con via Santa Cecilia. Ed in questa direzione era andata anche la modifica del Put da parte della giunta comunale, che fino a quell’incrocio aveva previsto la massima area pedonalizzabile.

Dietrofront, dunque, anche rispetto a quella delibera e isola pedonale bocciata su tutti i fronti. Dei 27 presenti, sono stati in 16 a votare a favore dell’emendamento “taglia – isola”. Si tratta di Carlo Abbate, Elvira Amata, Andrea Consolo, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Paolo David, Pietro Iannello, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Francesco Pagano, Antonella Russo, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Fabrizio Sottile e Giuseppe Trischitta. Ad astenersi, oltre al voto di rito della presidente Emilia Barrile, anche i consiglieri Claudio Cardile e Francesco Mondello. Contrari all’emendamento, invece, sono rimasti in 8: Piero Adamo, Angelo Burrascano, Carlo Cantali, Giuseppe De Leo, Lucy Fenech, Nina Lo Presti, Donatella Sindoni e Luigi Sturniolo. Quando si vota la delibera, i presenti sono 29, e passa con gli stessi 16 favorevoli. Cambia invece il conto degli astenuti, ai quali si aggiungono Adamo, Fenech, Lo Presti e Sindoni più la Faranda, che non aveva votato l'emendamento. Ai restanti contrari, invece, si aggiungono Cardile e Zuccarello.

La delibera non ha attuazione immediata ma adesso la palla passa alla giunta comunale, che dovrà decidere come e quando prendere atto della volontà del Consiglio. In questo senso, si attendono ancora notizie. Di certo, almeno per il momento, possono esultare i detrattori dell'isola pedonale, in testa quei commercianti che avevano dato battaglia contro il provvedimento. Delusione, invece, per chi, e sono tanti, vedeva nell'isola pedonale un piccolo segnale di rinascita. La maggioranza di chi rappresenta la città, evidentemente, ritiene che Messina sia diversa da tutto il resto d'Italia. Ciò che ovunque è una positiva realtà assodata, qui diventa un ostacolo da eliminare invece che una risorsa da migliorare.

(Marco Ipsale)