Recuperare e riqualificare l’area di Capo peloro: il “must” dell’amministrazione comunale

Dare una nuova immagine all’area di Capo peloro, una delle zone più belle e turisticamente più attrattive di Messina . Sembra essere questo il “must” dell’amministrazione comunale, soprattutto dopo il sopralluogo della scorsa settimana effettuato nella spiaggia di Capo Peloro per verificare lo stato dei luoghi, troppo spesso abbandonati al loro destino e caratterizzati da un livello altissimo di degrado. L’assessore alle politiche del mare, Pippo Isgrò, con il presidente della VI Municipalità, Enrico Ferrara, ha stilato una serie di interventi per migliorare tutta l’area sottostante il Pilone. Innanzitutto, saranno rimosse le piattaforme in cemento presenti sull’arenile, vecchie strutture di concessionari dei lidi rimaste abbandonate sulla spiaggia. Si è inoltre deciso di chiudere l’accesso alle aree demaniali con dei varchi costituiti da muretti in cemento e procedere alla risagomatura dei tratti disconnessi dell’intero arenile.

E’ stata inoltre confermata la priorità per il progetto di intervento manutentivo dell’area demaniale marittima adiacente a via Fortino a Torre Faro che l’Amministrazione comunale sta definendo. Il progetto – come si ricorderà – prevede oltre alla realizzazione di dissuasori che precludano l’accesso ad auto e moto nell’area demaniale marittima sottostante il “Pilone”, l’inserimento di opere di arredo urbano, a demolizione di manufatti precari esistenti e la realizzazione di un’aiuola circostante il cosiddetto “lanternino”. Nell’area di Capo Peloro infatti, ove sono stati liberati dalla sabbia i tre cannoni comunemente conosciuti come i “cannoni di Garibaldi”, nei mesi scorsi è stata recuperata anche un’antica postazione di segnalamento, ormai quasi del tutto scomparsa, che fu operativa quale segnalamento marittimo nello Stretto prima del 1935, anno in cui fu riattivata la lanterna di Capo Peloro, in disuso dopo il sisma del 1908. L’intendimento è di ricostruire la struttura, costituendo insieme ai tre cannoni, un momento espositivo per ricordare le vicende del particolare sito sullo Stretto di Messina. Il segnalamento marittimo doveva costituire, per i naviganti dello Stretto di Messina, un punto di riferimento per condurre in sicurezza la navigazione, in vista di una zona particolarmente insidiosa della costa per le forti correnti marine presenti.
La torre del faro di Capo Peloro è sempre stata infatti, anche per tali motivi, uno dei più importanti del Mediterraneo ed è fatta risalire al XII secolo, anche se l’estrema punta della Sicilia potrebbe essere stata sede di segnalamento marittimo in epoche più remote.

Il consiglio della VI Municipalità, intanto venerdì 13, alle ore 9.30, nella sede civica di via Consolare Pompea a Ganzirri, si riunirà per affrontare i temi del turismo e le strategie del suo sviluppo nel territorio. Alla riunione interverranno gli assessori allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio ed alla mobilità, Melino Capone.