Rete ospedaliera, polemica a Barcellona. Santi Formica: “Zona umiliata”

La rimodulazione della rete ospedaliera siciliana interesserà, in particolare, i nosocomi di Milazzo e Barcellona e non tardano a farsi attendere le reazioni che risultano del tutto contrastanti.

“Finalmente superato, dopo le tante battaglie condotte in consiglio comunale, l’attuale fallimentare modello di ospedali riuniti con l’eliminazione dei numerosi doppioni di reparti insistenti tra i presidi di Milazzo e Barcellona che, lungi dal garantire un miglioramento dei servizi hanno determinato in questi anni un’inutile frammentazione dell’offerta sanitaria”. E’ quanto dichiarato dal consigliere del comune mamertino, Simone Magistri.

Secondo quanto riferito dal consigliere il nosocomio di Milazzo manterrebbe, se l’assetto proposto dovesse ottenere parere positivo dalla commissione sanità dell’Ars, i principali reparti dell’area medica e dell’area chirurgica con un incremento dei posti letto. Nello specifico presso il reparto di terapia intensiva si passerà da 5 a 8 posti letto mentre presso quello di cardiologia si passerà da 8 a 12 posti letto. Previsto, inoltre, il ritorno del reparto di neurologia presso il nosocomio di Milazzo e l’istituzione presso il “Fogliani” del servizio di anatomia ed istologia patologica. Invariati i posti letto del reparto di oculistica mentre il reparto di l’otorinolaringoiatria perderà 4 posti letto.

Una revisione di quanto prognosticato nel corso dei mesi passati che, senza dubbio, lascia soddisfatti nel milazzese ma che desta anche diverse preoccupazioni. “Con la rimodulazione proposta –ha aggiunto Magistri– si assisterà all’assurdo dimezzamento presso il presidio di Milazzo dei posti letto di pneumologia che passeranno da 16 a 8. Una riduzione inaccettabile in un area come la nostra ad alto rischio di crisi ambientale e con un elevato tasso di pazienti affetti da malattie dell’apparato respiratorio. Una previsione che risulta oltretutto priva di senso se si considera che il reparto di pneumologia milazzese è l’unico che insiste nell’area tirrenica e dei Nebrodi, servendo pertanto una vasta utenza. Altra nota negativa, inoltre, è la riduzione dei posti letto di ostetricia e ginecologia che passeranno da 14 a 12 e soprattutto di quelli di neonatologia che passano da 4 a 2. Il progetto è positivo –conclude Magistri- ma è sicuramente migliorabile”.

Una visione, quella di Magistri, diametralmente opposta a quella del sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto che preannuncia tempestive azioni di contrasto. “Se quanto emerso dovesse trovare fondamento –dichiara Materia- il danno al nostro comprensorio assumerebbe entità pesantissime e i primi a pagarne le conseguenze saranno i cittadini. Un piano del genere –prosegue- precluderebbe la possibilità di mantenere in essere entrambi i pronto soccorso di Barcellona e Milazzo, garantendo così la presenza di un solo punto di primo soccorso . Tutto ciò si andrebbe a sommare ad una drastica riduzione di reparti e posti letto lasciando di fatto un intero bacino di 150mila utenti, sguarnito dell’assistenza e delle principali unità mediche ed operative. Siamo molto lontani dall’idea di ospedali riuniti su cui il governo regionale aveva dato ampie rassicurazioni. Ancora una volta la politica si dimostra distante e disattende le esigenze dei cittadini”.

Dura la condanna nei confronti dell’assessorato, contro il quale Materia si scaglia con forza: “Io e la mia amministrazione riteniamo doveroso che l’assessore e chi ha collaborato a questa scellerata pianificazione presentino al più presto irrevocabili dimissioni, dal canto nostro alzeremo le barricate in maniera decisa, ricorrendo ad ogni via legale possibile per combattere quella che potrebbe rivelarsi una fra le più gravi ingiustizie mai subite dai nostri concittadini”.

Una vera e propria tempesta all’orizzonte, dunque. Ancora una volta il dibattito sulla rimodulazione della rete ospedaliera può dirsi tutt’altro che concluso e, anzi, si fa sempre più ampio e acceso.

Sulla questione ha rilasciato dichiarazioni anche il portavoce cinque stelle Alessio Villarosa: “E' sicuramente soddisfacente che dopo anni si sia finalmente giunti ad un progetto –ha dichiarato- ma non possiamo fare a meno di restare sorpresi per le scelte fatte per la zona tirrenica e nebroidea e soprattutto per le fantomatiche promesse non mantenute. La nuova rete conferma Mistretta e Lipari come presidi di sede disagiata, conferma S.agata di Militello come presidio base e declassa e svuota nel silenzio generale il Barone Romeo di Patti, per non parlare della chiusura definitiva del pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto. Perché si era promesso tutt’altro quando, già con un nota del 24 maggio scorso, l’Agenas era stata abbastanza chiara proprio sul punto del pronto soccorso e su quello dei duplicati dei reparti?”.

Proprio sulla questione dei due nosocomi di Milazzo e Barcellona il deputato Pdr Sicilia Futura Beppe Picciolo che ha già dichiarato di volersi battere per il mantenimento del reparto di oncologia presso il nosocomio di Barcellona, pur ritenendosi soddisfatto dei risultati che valorizzano le strutture nella città metropolitana.

Resteremo al fianco di tutta la cittadinanza del comprensorio –hanno dichiarato i portavoce di Sicilia Futura- affinché venga garantito il diritto alla salute di tutti gli abitanti del territorio e i posti di lavoro dei medici e di tutto il personale che presta servizio nelle due strutture. Faremo in modo che questi diritti sacrosanti vengano garantiti, è indispensabile che il Ministero assicuri il massimo potenziamento di una delle due strutture, sia anche essa quella di Milazzo perché non è certo una battaglia campanilistica quella che i cittadini vogliono intraprendere. Contestualmente il Ministero deve impegnarsi a dare una nuova vocazione alla struttura di Barcellona”.

Immediate le reazioni alle dichiarazioni di Picciolo. Il deputato Santi Formica si scaglia pesantemente contro il portavoce all'Ars di Sicilia Futura. "Quanto dichiarato dal deputato Dr ci lascia allibiti -ha dichiarato- Siamo in presenza di un soggetto politico che fa parte integrante della maggioranza responsabile dello sfacelo della nostra sanità che di volta in volta, a giorni alterni e, a volte, ad ore alterne, si prende meriti che non ha. Risulta assurdo esultare per una rete ospedaliera che decurta la sanità nella città di Messina e umilia tutta la zona tirrenica, 380 mila abitanti rimangono di fatto senza una risposta sanitaria adeguata persino rispetto ai fabbisogni minimi previsti dai LEAe dall'OMS. Si chiuderà di fatto l'ospedale di Barcellona, lasciando 80 mila persone senza alcuna assistenza ospedaliera e portando al collasso, nel contempo, il Pronto soccorso di Milazzo che, già in gravi difficoltà con i suoi 25 mila accessi, non riuscirebbe a sopportare anche i 20 mila ulteriori di Barcellona. In tutto questo disastro, il Governo Crocetta, il PD, i DR, l'NCD e gli altri componenti della maggioranza esultano per il piano ospedaliero approvato. Vorremmo chiedere a Picciolo su quali presupposti si basa la sua soddisfazione ed euforia. Vorremmo pure chiedere allo stesso Picciolo se era sincero e consapevole ieri quando, con il suo voto determinante, in commissione sanità, ha permesso l’approvazione del Piano sanitario. Oppure se è sincero e consapevole oggi quando si scaglia contro il piano sanitario da lui stesso approvato e invita i cittadini del comprensorio tirrenico alla mobilitazione contro lo stesso piano, il governo e la maggioranza di cui è sostenitore".

Salvatore Di Trapani