Schiaffo a Messina: tagli ai posti letto e ai pronto soccorso, beffa Irccs. Formica: “Uno tsunami”

Un bagno di sangue”, così tuona al telefono il deputato regionale di Forza Italia Santi Formica, sbigottito di fronte al nuovo Piano della rete ospedaliera siciliana illustrato dall’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi.

Ed ha ragione, perché oltre ai drastici tagli ai posti letto, ai presidi ed ai pronto soccorso, per quel che riguarda Messina c’è pure la beffa per 2 anni di parole al vento sull’Irccs-Piemonte.

Il nuovo piano prevede, per tutta la Sicilia l’individuazione di 3 grandi ospedali (Hub), 15 più piccoli (spoke), 23 presidi ospedalieri di base, 7 ospedali in zone disagiate e 3 ospedali di comunità.

Con la razionalizzazione diversi presidi finiranno sotto un’unica gestione amministrativa, ma se un reparto è già presente in uno dei nosocomi riuniti allora verrà eliminato dagli altri. La conseguenza è la cancellazione di numerosi presidi di pronto soccorso che non fanno registrare più di 20 mila accessi l’anno.

Per quel che riguarda Messina l’hub sarà il Policlinico, mentre per il resto si è usata la mannaia, dall’Irccs-Piemonte alle strutture sanitarie della provincia.

“Crocetta e il Pd dopo aver distrutto tutti i settori dell'economia siciliana dalla formazione ai forestali, dai rifiuti alle infrastrutture, dai precari ai comuni sull'orlo del fallimento si apprestano a dare il de profundis alla sanità sopratutto in provincia di Messina- scrive Santi Formica- Dalle poche notizie che filtrano Messina sarà investita da un vero e proprio tsunami. All'Irccs Piemonte vengono tagliati rianimazione, Utic cardiologia e reparto hanseniani per un totale di 22 posti letto per acuti anziché 48 come stabilito dalla legge 24 ed inoltre viene impedito di operare nel settore dei medullolesi proprio mentre in questi giorni il centro di eccellenza è balzato agli onori della cronaca nazionale per i suoi successi. Anziché potenziarlo lo distruggono. Se non ci fosse da piangere sembrerebbe di essere su scherzi a parte”.

Disastrosa la situazione in provincia dove,stando alla proposta dell’assessore Gucciardi saranno chiusi i pronto soccorso di Mistretta e Barcellona, nonostante la presenza di una popolazione numerosa e nonostante le proteste di questi anni.

“La popolazione di Mistretta abbandonata a sè stessa durante l'inverno non può restare senza pronto soccorso-prosegue il deputato- A Barcellona poi si rasenta il grottesco ed infatti proprio mentre è al collasso la vicina struttura di Milazzo si vuole chiudere il pronto soccorso di Barcellona che effettua più di venti mila prestazioni all'anno lasciando un bacino territoriale di 200 mila abitanti con una sola struttura. Sembra inoltre che venga eliminata pneumologia in un'area ad alto rischio è alto inquinamento. A che gioco stanno giocando ? Perché questo tentativo di smantellamento della sanità pubblica messinese?”

Formica annuncia battaglia già in sede di Commissione Sanità quando la proposta di Gucciardi approderà sui tavoli dei deputati. Non è da meno la collega (anche di partito) Bernardette Grasso che ricorda anche quella che potrebbe, col senno di poi, apparire l’inutile battaglia portata avanti per salvare il Piemonte.

Stando al nuovo Piano di rete ospedaliera tutti gli impegni presi per il Pronto soccorso ed i reparti collegati al Piemonte non saranno rispettati.

“Apprendo con incredulità della drastica decurtazione di posti letto effettuata, tra le altre scorribande regionali, anche nei riguardi dell’IRCCS – Piemonte- scrive la Grasso-cui sono particolarmente legata non solo per l’ambito di appartenenza ma per una battaglia politica sostenuta con i colleghi parlamentari dell’opposizione e della maggioranza.La legge n. 24 del 2015 è stato il risultato finale di tale impegno comune, condiviso e sostenuto anche e soprattutto dai cittadini messinesi e siciliani.

Parrebbe da dati ancora non ufficialmente diffusi che dagli originari 84 posti letto si sia addirittura arrivati a 23 posti letto + 7 ipotetici di astanteria (?!). Non si comprende dove siano finiti di colpo gli 8 posti letto di Anestesia e Rianimazione, gli 8 posti letto di Cardiologia e i 6 posti letto di Unità Coronarica senza emodinamica. Non si comprende dove sono finiti i 4 posti letto di Neurologia di Urgenza (fondamentali per un IRCCS di Neuroscienze), dove siano finiti i 4 posti letto per il Centro Nazionale per gli Hanseniani”.

Se i numeri dovessero essere confermati significa che ad essere beffati sono stati sia i deputati che hanno portato avanti la battaglia per la legge 24, che soprattutto i messinesi che hanno creduto nel Polo d’eccellenza di riabilitazione e nel Presidio d’emergenza.

Ed è proprio quello che si chiede Bernardette Grasso facendo un appello alla giunta Crocetta: “che ne è stato del lungo iter parlamentare che ha condotto alla legge 24, che contempla le specifiche attribuzioni per singolo settore disciplinare, in sinergia con l’iniziale missione dell’IRCCS. Che ne sarà dell’impegno economico fino a oggi profuso e delle iniziative già avviate a seguito della norma approvata nel 2015, quale il destino dei lavoratori che hanno optato per aderire al Progetto IRCCS – Piemonte, adoperando lo strumento del Trasferimento dall’ex Papardo – Piemonte e soprattutto cosa ne sarà dei cittadini, dei malati e dei loro familiari riguardo alle aspettative di salute.

Tornando in provincia per l’ospedale di Mistretta destinato allo smantellamento (dopo la chiusura del punto nascita ora dovrebbe chiudere anche il pronto soccorso), scende in campo Gianfranco Gentile, componente del coordinamento regionale di Anci Giovani , dichiara: “ Non è assolutamente ammissibile che i tagli fatti devono sempre colpire servizi essenziali per la popolazione. Recentemente abbiamo assistito alla chiusura del punto nascite di Mistretta, con tutte le relative problematiche che ne ha causato per l'intero circondario.Gli smantellamenti dei nosocomi di Cefalù e di Mistretta oltre a mettere a rischio numerosi posti di lavoro, porterebbero in seria difficoltà tante famiglie che per diverse ragioni ne hanno avuto bisogno e che si troverebbero senza importanti strutture sanitarie.”

Sulla proposta Gucciardi interviene anche il senatore Bruno Mancuso,Ncd sottolineando il rischio di una nuova penalizzazione per il territorio dei Nebrodi “Se da un lato si mantiene il nosocomio di Sant'Agata Militello quale presidio ospedaliero di base – afferma Mancuso – dall'altro si annuncia la chiusura del pronto soccorso di Mistretta, che così continua a subire un continuo ed inopinato stillicidio di fondamentali servizi alla popolazione senza tenere conto dei bisogni e della marginalità territoriale. Il piano deve essere rivisto in funzione delle vere esigenze dei cittadini e dei territori interessati, per evitare ulteriori discriminazioni. Chiederò un confronto tra l’Assessore regionale alla salute ed il Ministero della Sanità per assicurare che il piano garantisca i servizi essenziali, omogeneamente distribuiti su tutto il territorio siciliano”.

La proposta Gucciardi deve transitare prima in Commissione sanità per poi passare al vaglio dell’Ars. C’è ancora tempo ma i rischi per Messina sono grandissimi.

Rosaria Brancato