Dissesto dietro l’angolo, il “piano B” dell’amministrazione Accorinti per scongiurarlo

La strada per salvare il Comune di Messina dal dissesto economico-finananziario continua ad essere in salita e con non pochi ostacoli lungo il sentiero a rallentare il cammino. Il prossimo giorno 29 gennaio scadranno i termini per l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano decennale di riequilibrio (vedi correlato), ma l’amministrazione comunale ha in testa una strategia alternativa che mira a guadagnare altro tempo prezioso e ad afferrare al volo l’opportunità offerta dal Decreto legge 35.

A spiegare il “piano B” dell’esecutivo di Palazzo Zanca è l’assessore al bilancio nonché vice-sindaco Guido Signorino, che alla rimodulazione del documento di risanamento dell’ente sta lavorando da luglio, cioè dai giorni immediatamente successivi all’insediamento della amministrazione Accorinti, arrivata dopo la fase commissariale guidata dall’ex procuratore capo della Repubblica Luigi Croce.

«Stiamo lavorando in due direzioni – spiega Signorino. Il comma 573 della legge di stabilità ci potrebbe consentire un ulteriore margine di tempo per la rimodulazione del piano di riequilibrio, prorogando i termini di approvazione al 31 marzo . Quel comma, infatti – continua il vice-sindaco – prevede che, dopo la bocciatura del Piano di riequilibrio da parte dell’Aula, l’amministrazione possa beneficiare di altri 90 giorni ( dal momento della pubblicazione della Legge di stabilità ndr) per rivederlo e modificarlo».

L’intento dell’Amministrazione è, dunque, quello di ripresentare in Aula, con qualche modifica, il vecchio Piano decennale di riequilibrio – quello targato Croce per intenderci – farlo bocciare dai consiglieri comunali e aderire all’art.573 della Legge di stabilità, in modo da avere altri due mesi di tempo per stilare un documento di risanamento serio, concreto ed affidabile, che non faccia sfuggire al’esecutivo di Palazzo Zanca l’occasione di far arrivare in riva allo Stretto i circa 55 milioni di euro destinati al Comune di Messina .

Lo slittamento dei termini dovrebbe inoltre consentire all’amministrazione Accorinti, ed è questo l’obiettivo dichiarato, «di agganciare il Decreto legge 35, i cui termini sono stati riaperti per l’anno 2014 e andranno in scadenza 21 febbraio», ha chiarito ancora Signorino.

Come noto, la normativa in questione mette a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni risorse finanziarie per saldare i debiti con i propri creditori .

L’amministrazione Accorinti sta, quindi, lavorando per tentare di accedere contemporaneamente al Fondo di Rotazione nazionale e al Fondo per i debiti delle PA con le imprese, con l’intento di farli camminare parallelamente , spostando una mole consistente del debito di Palazzo Zanca sul Decreto legge 35, che ha un grande vantaggio: la dilazione del prestito in 30 anni (e non in dieci come il c.d. “salva-enti” nazionale”) a fronte di un tasso di interesse bassissimo, pari al 3% .

«Se il Decreto legge 35 fosse realmente agganciabile – ha detto Signorino – sarebbe l’opportunità più forte e potrebbe rappresentare un sistema nuovo per rendere sostenibile il Piano». L’esponente della giunta non lo dice espressamente, ma fa capire che l’idea dell’amministrazione comunale è quella di trasferire sul D.l. 35 i debiti con le società partecipate, liberando da un vero e proprio fardello il Piano decennale di riequilibrio, già “appesantito” dai debiti certificati, che più passa il tempo più aumentano, e dalla massa dei debiti latenti, anche questa tutt’altro che leggera . Signorino sta ben attento a non sbilanciarsi e a non dare cifre, per non riaprire quel balletto di numeri che ha caratterizzato la fase commissariale.

Nei prossimi giorni- come conferma l’assessore al bilancio – si saprà con più precisione se la strategia anti-dissesto dell’Amministrazione Accorinti porterà sulla strada giusta per allontanare definitivamente lo spettro del dissesto, ancora incombente e pressante, a dispetto di una apparente tranquillità .

Intanto notizie positive –ma ancora solo ufficiose e non ufficiali – giungono da Palermo riguardo al contributo a fondo perduto promesso dal Governo regionale per bocca dell’assessore all’Economia, Luca Bianchi: «I miei referenti –ha concluso Signorino – mi dicono che è stato approvato specifico emendamento in finanziaria e mi hanno dato anche il numero degli articoli, ma adesso aspetto comunicazione ufficiale».

Questa comunicazione ufficiale arriverà? Quando c’è di mezzo il Governo Crocetta il punto interrogativo è d’obbligo. (Danila La Torre)