I “pinellini” occupano il palacultura: “Lo liberiamo per un giorno”

"Oggi liberiamo il Palacultura. Per un giorno sarà un laboratorio aperto a tutti". Dopo l'occupazione lampo del Teatro Vittorio Emanuele, i pinellini hanno deciso di puntare i riflettori su un altro luogo-simbolo messinese: il Palacultura. E così questa mattina si sono ritrovati tutti dinnanzi alla struttura del Viale Boccetta, sono entrati e l'hanno occupata. "Portiamo alla luce un'altra realtà di Messina – hanno dichiarato – qui c'è tanto da fare perchè il Palacultura sia completamente restituito alle proprie funzioni originali" Riprendendo una dichiarazione del Sindaco Renato Accorinti che sottolineava come in quel Palazzo si facesse tutto tranne cultura, i ragazzi del Pinelli si scagliano in particolare contro "la gestione esterna del service, affidata ad un soggetto privato che chiede affitti altissimi inibendo la cultura stessa". Una occupazione, la loro, che arriva a pochi giorni dallo sgombero dall'ex Casa Portuale e che, secondo gli attivisti, altro non è che una "liberazione".

Pubblichiamo integralmente il volantino redatto dagli occupanti:

Il Teatro Pinelli, dopo lo sgombero di domenica scorsa dell’ex Casa del Portuale e l’occupazione temporanea del teatro Vittorio Emanuele, torna itinerante e continua a muoversi nel perimetro della città di Messina alla ricerca di luoghi comuni che la pratica burocratica e clientelare, la logica della privatizzazione a tutti i costi o semplicemente l’abbandono e l’incuria hanno sottratto finora alla libera fruizione e al godimento da parte della collettività.

Stavolta abbiamo scelto il palazzo della cultura Antonello da Messina. Una struttura la cui storia travagliata è uno degli esempi più visibili della sottrazione del diritto alla cultura e alla socialità. Progettato negli anni ’70, è nato già vecchio alle soglie del ventunesimo secolo, sorgendo su un’area adibita a parcheggio e cancellando importanti tracce della Messina antica che erano stati oggetto negli anni precedenti di campagne di scavi archeologici di cui si è persa ogni traccia nella memoria collettiva.

Dopo la sua inaugurazione il palacultura a tutto è servito tranne che a ospitare eventi e produzioni culturali degne di questo nome. Tutti ricordano la contestatissima presentazione del fantomatico progetto esecutivo del Ponte da parte della società Stretto di Messina o le feste private dei principali club service cittadini fino ai comizi elettorali di importanti esponenti governativi.

Un posto che veniva sottratto ancora una volta alla collettività nella sua funzione culturale. A tal proposito ricordiamo come lo stesso attuale sindaco Renato Accorinti, da attivista lo occupò evidenziando il fatto che l’uso di questo posto dovesse essere deputato alla cultura, proponendo che ospitasse la storica biblioteca Tommaso Cannizzaro, i cui preziosi volumi erano rimasti per decenni accatastati in una sede inadeguata e pericolosa per la loro buona conservazione.

Ancor oggi, seppur ospiti la Galleria d’arte contemporanea del Comune e sia “teatro” di sporadici eventi come la notte della cultura, riteniamo che ci sia ancora molto da fare per una sua completa liberazione e restituzione alle sue proprie funzioni originarie. La sua odierna gestione è affidata a un soggetto privato che chiede esosi affitti per l’auditorium o per le sale.

Per queste ragioni oggi noi lo liberiamo e lo restituiamo al godimento da parte di tutti i cittadini. Per un giorno il palacultura sarà un laboratorio aperto in cui ci si potrà incontrare per riflettere e progettare collettivamente e dimostrare come a costi contenuti e fuori mercato sia possibile mettere in campo una serie di iniziative di alto profilo e alla portata di tutti.

Per questo invitiamo tutti a partecipare alle 11.30 alla conferenza stampa, alle 18 al collegamento streaming con la commissione redigente della costituente dei beni comune in diretta dal Teatro Valle di Roma (Ugo Mattei, Stefani Rodotà altri giuristi), a seguire ad un’assemblea aperta sul tema beni comuni e usi civici, alle 20 ad una visita guidata della galleria di arte moderna a cura di Mosè Previti e alle 21 ad una serata con Roberta Gulisano in concerto, Mantilla e vari interventi musicali ed artistici.