Consorzio Autostrade: la Dia indaga sui progetti

Il passaggio da una impresa ad un'altra e l'effettiva titolarità dei mezzi d'opera sui cantieri. Le perizie di variante e i bandi di gara. E' un'inchiesta ad ampio raggio quella che il sostituto procuratore Sebastiano Ardita ha aperto sul Consorzio Autostrade Siciliane, l'ente di contrada Scoppo che gestisce le autostrade A20 e A18. Dove, a spulciare tra i verbali di gara, ad aggiudicarsi gran parte dei lavori sono i costruttori della zona tirrenica del messinese. A cominciare dall'impresa Ricciardello, subentrata alla Demoter di Carlo Borella nel completamento dello svincolo Giostra-Annunziata. A pesare su Borella, il fallimento della Demoter e i rapporti con personaggi poco chiari che valgono all'imprenditore inchiesta e processo. Lui prende armi, baffi e bagagli e spedisce i mezzi tra la Calabria e l'Africa nera. Gli subentra l'impresa del costruttore di Brolo suocero del deputato Nino Germanà, che con la sua cordata prende il posto di Borella anche alla guida della sezione messinese dell'Ance, l'associazione nazionale costruttori. Tra i nomi altisonanti che spiccano nelle aggiudicazioni, quello della Ventura spa di Furnari, inizialmente esclusa per via dell'interdittiva antimafia della Prefettura. In realtà i mezzi della Ventura non hanno mai lasciato le Autostrade siciliane. Lo scorso anno la Ventura era stata estromessa e poi reintegrata ai lavori dell'Expo Milano. L'impresa dei due fratelli di Furnari era in cordata col Consorzio guidato da una impresa di Mestre. Su di loro, i sospetti sollevati da una perquisizione nel 2003 a casa del colletto bianco del clan di Barcellona, Sam Di Salvo, dove viene trovato un raccoglitore con numerosi certificati Soa, le attestazioni necessarie per partecipare alle gare. Tra queste, anche una Soa della Ventura, allora nel consorzio Landy Sistem. Poi le dichiarazioni dei pentiti che hanno delineato il sistema degli appalti gestito da Di Salvo, oggi al 41 bis. L'impresa dei fratelli di Furnari si è sempre difesa strenuamente dalle ombre allungate dai collaboratori. E nell'ottobre 2013 era stata riammessa all'Expo. L'appalto di Milano era allora affare del sindaco Formigoni, come i Ventura in Compagnia delle Opere. Poi il santagatese Bruno Teodoro, a cui sono stati affidati i lavori in una delle due gallerie della Messina-Palermo sequestrate dalla Procura di Patti perché pericolose. Questi i nomi più conosciuti al grande pubblico, ma sono tante le imprese del versante tirrenico del messinese impegnate nei lavori della A20. Comprese quelle sequestrate per mafia dove peró continuano ad operare, con delega espressa dell'amministratore giudiziario alla gestione, gli ex soci degli imprenditori arrestati per collusione ai clan.

Nelle scorse settimane il governatore Crocetta ha chiarito che il fiume di finanziamenti destinati alle autostrade, (sono 60 i milioni di euro per quel che riguarda Messina) devono essere destinati esclusivamente alla manutenzione e non finire in altri rivoli.

Gli uomini della Dia, su delega del Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, qualche giorno fa sono entrati al Cas ed hanno chiesto gli incartamenti relativi alle progettazioni. Si sono poi spostati in altri enti pubblici del messinese, per verificare se qualcuno dei progetti non fosse conforme a quello analogo presentato altrove, dove ad esempio si ragiona del capitolo messa in sicurezza di opere connesse, espropri e altri capitolato. E dove sono impiegati, in alcuni casi, gli stessi professionisti che lavorano per il Cas.

E' bene ricordare, infine, che sulla gestione dell'Ente di contrada Scoppo era stata aperta ormai diversi anni fa una inchiesta su gestione e contabilità, voluta dall'allora aggiunto Pino Siciliano, oggi sotto processo a Reggio Calabria per la indebita gestione di alcuni fascicoli. Inchiesta, ora in mano all'aggiunto Ada Merrino, che soltanto nella prima fase aveva rivelato un buco di almeno 12 milioni di euro. Mentre la Procura di Barcellona ha avviato il monitoraggio della sicurezza nel tratto di sua competenza. Monitoraggio che sembra promettere sviluppi interessanti. Ma sul capitolo sicurezza torneremo in seguito.

Alessandra Serio