Altri 360 migranti sbarcano al Molo Marconi, centri d’accoglienza al collasso

Nuova ondata di migranti al Molo Marconi di Messina, a meno di 48 ore dall’ultimo sbarco. Stamattina, a scendere dalla Nave Ghalib della Moas (Migrant Offshore Aid Station), sono stati in 360. Per lo più uomini, ma anche donne e diversi bambini, provenienti dall’Africa Sub-Sahariana e salvati in mare aperto durante le operazioni di soccorso degli ultimi giorni.

Fin dalle prime luci dell’alba, il personale dell’Asp, insieme alla Croce Rossa e all’associazione Misericordia, si è attivato per le prime visite e gli screening sanitari. Al momento non risultano casi gravi o sospetti. Nei tendoni allestiti dalla Polizia di Stato, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione e della Scientifica, hanno già iniziato le operazioni di fotosegnalazione, mentre le altre Forze dell’Ordine continuano a presidiare la zona. Sulla banchina del Molo Marconi sono presenti anche i volontari dello Sportello di Mediazione Culturale nonché una delegazione dei Servizi Sociali del Comune di Messina.

Una volta segnalati, i migranti verranno fatti salire sui pullman e trasportati nei vari centri di accoglienza, ormai al collasso. Il problema della sistemazione dei nuovi arrivati, che in questi giorni continuano a riversarsi a migliaia sulle coste siciliane, rimane ancora un nodo da sciogliere. Molti degli uomini e delle donne vengono smistati nei Centri di Prima Accoglienza del PalaNebiolo e dell'ex Caserma di Bisconte, a Camaro, ma anche lì i posti sono ormai strapieni da tempo. Problema analogo anche per i MISNA, i minori stranieri non accompagnati, le cui strutture d'accoglienza accreditate, a Messina e Provincia, non possono più ospitare nessuno per limiti di capienza raggiunta. (Veronica Crocitti)