Sbarcano in città 262 migranti, l’ex Caserma di Bisconte apre le porte all’accoglienza (FOTO)

Sono scesi in fila, uno dopo l'altro, allineati lungo la passerella della Nave Borsini, in perfetto silenzio. Molti di loro erano a piedi scalzi, qualcuno disidratato per cui è stato necessario l'immediato trasporto in ambulanza, tre donne col pancione, due famiglie con due bambine in tenera età, tutti visibilmente stanchi, tutti con gli occhi smarriti.

Sono 262, di cui 219 uomini e 43 donne, i migranti che, alle 16 in punto di questo pomeriggio, hanno messo piede al Molo Colapesce di Messina accolti dall'efficiente ed ormai preparata macchina organizzativa. Provengono tutti dall'Africa Subsahariana, la maggior parte di loro è originaria del Niger, del Gambia, dell’Eritrea e del Senegal. Tredici i minori accolti, tra cui due bimbe, e tre le donne incinta, tra cui una in stato avanzato e due ai primi mesi di gravidanza. Non appena hanno messo piede sulla terra ferma, tutte e tre sono state soccorse per le prime cure e gli accertamenti, e poi trasportate in ambulanza nei vari ospedali.

Per i restanti migranti si sono invece aperte le porte della Caserma Gasparro dell’ex area militare di Bisconte, una delle quattro strutture italiane che il Ministero della difesa aveva individuato nella conferenza Stato – Regioni proprio allo scopo di gestire tali emergenze. Non appena fatti sbarcare, uomini, donne e bambini sono stati fatti salire su due pullman e sono stati portati, in diversi viaggi, nell’ex area militare per le prime operazioni di identificazione. Al termine, 200 di loro rimarranno lì (tale è la capienza del blocco utilizzabile), altri 40 saranno trasferiti in una struttura idonea di Fondachelli Fantina, mentre per i restanti è probabile che si opti per la tendopoli già allestita al Palanebiolo dell’Annunziata.

"Quello di oggi è il risultato di due distinte operazioni di salvataggio in mare, entrambe avvenute a circa 50 miglia dalle coste di Tripoli”, ha dichiarato il capitano di fregata Valerio Cirillo, comandante della Nave Borsini. Si tratta, infatti, di due distinte operazioni Mare Nostrum della Marina Militare effettuate a largo delle coste libiche. La prima effettuata direttamente dalla Nave Borsini, con il salvataggio di 75 uomini e 16 donne, tra cui 12 minori (tra di loro una bimba con la famiglia). La seconda, invece, portata a termine dalla Nave Sirio, con il salvataggio di 144 uomini e 27 donne, tra cui una bambina con la famiglia. “La nostra è una missione fondamentale per la salvaguardia delle vite umane in mare – ha continuato il comandante Cirillo – e noi svolgiamo questa missione con fierezza. Sono soddisfazioni che ci spronano a dare meglio e, soprattutto, a dare sempre più”. (Veronica Crocitti)