A Messinambiente si cercano esperti. La prima settimana del neo liquidatore Alessio Ciacci

Una settimana fa faceva il suo ingresso a Palazzo Zanca per la prima volta. E’ stato nominato dall’amministrazione Accorinti liquidatore di Messinambiente per rivoluzionare il settore rifiuti. I primi sette giorni di Alessio Ciacci sono stati dentro le quattro mura degli uffici di via Dogali, perché il lavoro è tanto, la situazione è molto delicata e le cose da capire e inquadrare sono infinite. Accanto a lui in questi giorni, che sono stati soprattutto dedicati al passaggio di consegne, il dimissionario Armando Di Maria che resterà comunque all’interno della società con un ruolo di consulente. Insieme a lui anche un professionista che da molti anni lavora per la corretta gestione dei rifiuti e per l’etica nella pubblica amministrazione. Si chiama Raphael Rossi, in questi giorni ha lavorato nell'ombra perché non è ancora stato nominato ufficialmente, è uno stretto collaboratore di Ciacci e la sua esperienza nel settore si inserisce nel percorso che si vuole seguire. Come si legge nella parte dedicata alla sua biografia nel blog su Il Fatto Quotidiano, Rossi si è occupato di amministrare, progettare e avviare sistemi avanzati e virtuosi di gestione rifiuti su città diverse e complesse in tutta Italia, da Trento a Bari, da Roma, Napoli o Torino. È stato amministratore di diverse società che si occupano di rifiuti, tra cui l'Amiat di Torino, è il fondatore della ESPER, ente di studio per la pianificazione ecosostenibile, consulente di diversi comuni italiani e agguerrito contro il malaffare, gli sprechi e l'illegalità. In questi anni Rossi e Ciacci hanno visto spesso i loro percorsi incrociarsi, adesso lavoreranno insieme al gruppo che si costituirá nelle prossime settimane. Per Ciacci poter delineare un quadro è ancora prematuro e quanto visto in questi primi giorni gli ha confermato che la situazione non è certo delle più facili. L’obiettivo è comunque il rilancio di società e servizi. Ognuno però, in primis il Comune, dovrà fare la sua parte.

“Eravamo coscienti delle notevoli criticità ma siamo qui per salvare non per demolire” spiega Ciacci. In questi giorni ci sono già stati degli incontri con il Comune e, come aveva già spiegato in conferenza stampa, sono stati stabiliti tempi certi per la corresponsione delle somme che mensilmente Palazzo Zanca girà a Messinambiente per la gestione dei rifiuti e non si esclude che il budget attualmente fissato a circa 2,3 milioni mensili possa lievitare fino a 3 milioni. “Rivedremo la perizia fatta dall’Ato che attualmente stabilisce costi e servizi e in generale tutto il piano finanziario su cui si basa il lavoro che svolge Messinambiente” ha puntualizzato il liquidatore. Nell’agenda di Ciacci anche una migliore organizzazione del personale, una verifica del parco mezzi a disposizione, la predisposizione di tutti quei passaggi necessari che porteranno ad un sistema virtuoso. Il percorso a cui puntare è sempre la strategia Rifiuti Zero e archiviate tutte le operazioni più che altro burocratiche si inizierà a lavorare in quest’ottica.

Intanto, proprio in prospettiva futura, la prima novità è il bando per reclutare quelle consulenze necessarie a dotare la società di professionisti in grado di operare su tutti i fronti utili al risanamento dell’azienda. Il bando è disponibile sul sito già rinnovato http://www.messinambiente.it/bandiegare.asp . Tanti i settori di competenza in cui si cercherà di pescare. Si chiede infatti di presentare il proprio curriculum a professionisti che operano nelle seguenti aree: organizzazione e Istituzione di un sistema di controllo di gestione; Verifica e controllo processi operativi aziendali; Definizione di un nuovo organigramma delle attività aziendali; Definizione tra l’azienda e il Comune di un contratto di servizio delle attività e di un corrispettivo adeguato al livello di qualità; Riorganizzazione sistemi di raccolta sulla città; Riorganizzazione sistemi e procedure aziendali (acquisti, personale ); Audit sicurezza sul lavoro – Verifica e istituzione SPP; Analisi modelli e metodi di redazione del bilancio e della contabilità aziendale; Costruzione modello di verifica qualità dei servizi resi ed eventualmente certificazioni di qualità; Analisi del personale, aree di rischio, pianificazione della formazione aziendale e opportunità di crescita personale; Area legale, analisi del contenzioso; Analisi dello scenario impiantistico, della conformità degli impianti esistenti e delle prospettive esistenti; Riduzione dell’impatto ambientale delle attività aziendali: Riorganizzazione del parco

mezzi, rimodulazione dei percorsi, valutazione energetica ed economica dei consumi complessivi; Partecipazione ed educazione alla legalità – Il coinvolgimento dei cittadini e dei lavoratori.

Sono questi i punti salienti del programma di Ciacci e queste le competenze che dovranno dimostrare di avere i candidati a far parte della nuova governance di Messinambiente. Le domande, anche da parte di associazioni, dovranno essere inviate solo all’indirizzo nuovecompetenze@messinambiente.it, entro il 3 aprile e presuppongono l’esperienza nel settore ambientale e dell’igiene urbana.

In questi giorni Ciacci ha anche incontrato i sindacati, ha visitato l’autoparco di via Salandra e ha inviato una lettera a tutti i dipendenti della società per chiedere partecipazione e collaborazione. Rivolgendosi a tutti i colleghi e le colleghe Ciacci inizia la sua lettera dal rammarico per la situazione di scarsa fiducia nelle relazioni tra dipendenti, dirigenza aziendale, amministrazione comunale e cittadini colta in questi primi giorni. “Questa situazione porta all’organizzazione di strumenti eccezionali (come gli scioperi per il rispetto della regolarità dei pagamenti) in forma continuativa e costante a danno di tutti. Ci adopereremo in ogni sede, con ogni strumento disponibile e con tutte le nostre energie, per recuperare un rapporto di proficua collaborazione, per fare della gestione dei rifiuti di Messina un laboratorio verso l’eccellenza”.

Ciacci però ringrazia i lavoratori per gli sforzi compiuti pur in condizioni difficili: dai ritardi nell’erogazione delle spettanze, alla carenza/insufficienza di mezzi e strumenti a disposizione, alle difficoltà di conferimento rifiuti negli impianti di destinazione.

“Come sapete, la Messinambiente si trova in una situazione assai difficile: la crisi finanziaria del Comune che si ripercuote, inevitabilmente, anche sulle “casse” aziendali. C’è inoltre una crisi di fiducia conseguente a servizi che risultano spesso poco puntuali o inefficienti. Le precedenti amministrazioni hanno portato ad accumulare una enorme mole di debiti. La conseguenza naturale sarebbe chiudere, sciogliere l’azienda ed affidare il servizio a privati, chiedendo loro di fare i tagli necessari. L’amministrazione Accorinti ha scelto invece di puntare ancora sul valore pubblico di questo importante bene comune che è l’ambiente. Il nostro compito è di portare al massimo la credibilità sull’operato aziendale, ricostruendo un clima di fiducia con i nostri utenti, i cittadini, i fornitori, e riattivando in tutti noi l’orgoglio di lavorare per Messina e per Messinambiente. Abbiamo la possibilità di fare molto e di costruire percorsi di virtuosità, dipende da tutti noi. Dipende dai lavoratori nel fare tutto il loro dovere e anche qualcosa in più, dal Comune nell’essere puntuale e congruo nei pagamenti e dai cittadini nel rispettare le regole. Vogliamo stipulare un patto tra lavoratori di Messinambiente ed i cittadini per raggiungere obiettivi ambiziosi. Richiedo a tutti, me compreso, uno sforzo per garantire un servizio di qualità alla cittadinanza. Le cose possono cambiare, iniziamo a dare per primi l'esempio, dimostriamo che è possibile”.

Ciacci chiede dunque a tutti i dipendenti di non lasciarlo solo in questo cammino e di essere insieme a lui gli artefici del cambiamento.Dunque tanti progetti e tante idee, adesso però bisognerà fare i conti la realtà di una città che sul fronte rifiuti ha giocato sempre male le sue partite. Per Ciacci in questi giorni Messina è coincisa con Messinambiente.

C’è però un aneddoto che ci tiene a raccontare. Proprio pochi giorni fa è andato a trovarlo Emanuele Colica, un giovane messinese che ieri si è laureato in Analisi e gestione dei rischi naturali, alla Facoltà di Fisica e Scienze della Terra. Colica ha discusso una tesi sulla strategia Rifiuti Zero, durante la redazione del lavoro si era imbattuto proprio in alcuni scritti di Ciacci che erano così finiti nella sua bibliografia. E’ andato a conoscerlo perché voleva incontrare chi c’era dietro quelle pagine di contributi finiti nella sua tesi. Un momento che ha distolto l’attenzione del liquidatore solo per qualche momento dagli innumerevoli problemi di Messinambiente, regalandogli un bel sorriso.

Francesca Stornante

Venerdì, 28 marzo, 2014 – 02:40