Servizi sociali è di nuovo caos, si teme il 40% dei tagli sul personale

Se fino a ieri pomeriggio sembrava che potesse arrivare la schiarita, oggi si ripiomba di nuovo nel caos più assoluto. Il commissario Croce aveva assicurato alla segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che oggi sarebbero stati presentati i bandi che necessitavano di piccole modifiche,ma che tutto si sarebbe risolto nel più breve tempo possibile e con contestuale proroga per tutti quei servizi e lavoratori sospesi da venerdì mattina. Ma le buone notizie a Palazzo Zanca sembrano non avere lunga vita. E così, dopo un’altra giornata di passione, si scopre che le modifiche da apportare ai bandi non sono così semplici e immediate, che si parla di servizi a prestazione e con tagli che potrebbero pesantemente colpire il personale. Senza considerare che per rifare tutto il Dipartimento Servizi Sociali potrebbe anche aver bisogno di diverse settimane. E nel frattempo che succederà? Nessuno è in grado di dirlo. Per la segretaria della Fp Cgil è l’ennesima vergogna che si consuma sulla pelle di utenti e lavoratori, lavoratori che a questo punto non sanno neanche se avranno più un futuro.

Ieri era stata garantita la continuità occupazionale, ma l’ipotesi di tagli fa temere il peggio. Se i servizi verranno affidati a prestazione potrebbe saltare addirittura il 40% dei lavoratori. Tra l’altro, secondo questo tipo di gestione, non è garantita alcuna continuità occupazionale anche perché le aziende subentrati alle cooperative attuali potrebbero non avere nessun obbligo nei confronti dei lavoratori che invece fino ad oggi erano stati tutelati dal contratto nazionale dei lavoratori delle cooperative sociali che, anche in occasione degli ultimi bandi che risalgono al febbraio 2011, avevano ottenuto il passaggio diretto nelle cooperative che si erano aggiudicati i servizi.

La segretaria Clara Crocè ha recuperato proprio quei bandi per fare un confronto e rendersi di conto di quanto i tagli che oggi si temono possano scatenare una vera macelleria sociale. Il vecchio bando del Sad prevedeva il passaggio di 131 lavoratori del servizio assistenza disabili e 56 del servizio assistenza disabili, il servizio trasporto e assistenza igienico sanitaria nelle scuole 107 operatori, che fine farebbero tutti questi lavoratori si chiede Clara Crocè. Poi ancora ci sono i Cag, per questi il vecchio bando prevedeva 72 assistenti tutti a 20 ore settimanali, su di loro il taglio potrebbe essere fatto sul monte ore riducendo ancor di più alle briciole stipendi che, dice la sindacalista, sono già da fame. Discorso diverso per Casa Serena dove la richiesta della Fp Cgil punta ad ottenere gli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori prima della pubblicazione del nuovo bando perché in queste condizioni il bando sarebbe studiato per soli 50 anziani e senza ammortizzatori la metà dei lavoratori sarebbe tagliata fuori. Per gli asili nido la mannaia potrebbe invece colpire soprattutto le famiglie che vedrebbero le tariffe salire tutte al 36%, soglia massima, senza più distinzioni di reddito.

La Fp Cgil è consapevole che l’annunciato 10% dei tagli era necessario per poter rispettare il piano di riequilibrio di Palazzo Zanca, ma scoprire poi che il rischio è che questo taglio sia del 40% è inaccettabile. Clara Crocè stigmatizza la totale assenza di confronto con il sindacato che invece avrebbe potuto suggerire tagli su molte incongruenze che si rilevano nei capitolati speciali d’appalto. “Il dipartimento aveva preparato i bandi prevedendo tagli senza toccare livelli occupazionale né le retribuzioni dei lavoratori. Oggi non si comprende cosa si voglia fare”. Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione del personale e lo sciopero generale del settore. Serve chiarezza una volta per tutte. Oggi la protesta a Palazzo Zanca ricomincia. (Francesca Stornante)

Mercoledì, 27 marzo, 2013 – 10:07