Atm “spacchettata” in tre società, il Comune guarda al futuro

Sul futuro dell’Atm e del servizio di trasporto pubblico cittadino si concentra finalmente l’attenzione dell’amministrazione di Palazzo Zanca. Oggi primo faccia a faccia tra tutti i sindacati e il nuovo commissario Atm Spicuzza che in queste settimane alla guida dell’azienda di via La Farina a quanto pare non è rimasto con le mani in mano. C’è un progetto per l’Atm, oggi sono state gettate le linee guida di quello che potrebbe essere il rilancio di azienda e servizio, il Comune ha elaborato una strategia che oggi il commissario Spicuzza ha illustrato alle organizzazioni sindacali insieme al commissario Croce e all’esperto alle partecipate Dalmazio. C’erano i segretari di tutte le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Ugl e Cub. Un unico tavolo di confronto, il primo di una collaborazione che sarà necessaria se davvero si vorrà cambiare strada.

Il piano presentato ai sindacalisti prevede innanzitutto lo spacchettamento dell’attuale azienda in tre societàautosufficienti ma sorelle e tutte di proprietà comunale. Le tre nuove società si occuperebbero separatamente di trasporto pubblico locale, gestione dei parcheggi cittadini e officine di riparazione e manutenzione mezzi. La prima, quella destinata al trasporto, sarebbe una Spa, la famosa nuova società per azioni di cui si parla da anni per l’Atm, secondo quanto prevede anche la legge attraverso il Decreto Burlando. La forma giuridica per le altre due sarebbe invece una Srl. Gestione separata dunque dei vari servizi che attualmente sono concentrati nell’Atm, ma tutto farebbe capo ad una holding, o ad un consorzio, questo passaggio non è ancora stato chiarito e sarà definito da qui ai prossimi mesi. Si ipotizza che i ricavi delle due srl, quindi parcheggi e officine, potrebbero essere riversato sul trasporto pubblico, quanto invece all’organizzazione sei singoli servizi è ancora tutto in via di definizione. Riguardo le officine, per esempio, si pensa di non limitare la manutenzione ai soli mezzi di trasporto pubblico ma allargare le attività a tutti i mezzi di proprietà comunale così da risparmiare da un lato su servizi al momento esterni e far confluire risorse verso l’interno.

Una buona notizia arriva anche per il parco mezzi ridotto all’osso dell’Atm. In questi mesi innumerevoli le volte in cui è stato denunciato l’esiguo numero di bus a disposizione dell’azienda, l’Atm riesce a mettere in strada per coprire le esigenze di quasi 250 mila abitanti parla di non più di venti mezzi al giorno a causa di una flotta vecchia e in pessime condizioni. Da anni mancano totalmente gli investimenti, l’ultimo fatto dal Comune risale addirittura al 1997. Palazzo Zanca però è pronto a fare un netto passo in avanti. Durante l’incontro di oggi è stata annunciata la gara d’appalto bandita dal Comune per l’acquisto di 50 bus. Un investimento importante per far ripartire un servizio che negli ultimi anni è andato via via scomparendo e che adesso potrebbe finalmente rivedere la luce.

Naturalmente si è parlato anche dei lavoratori. I 598 dipendenti dell’Azienda Trasporti da mesi vivono un incubo legato all’assoluta incertezza sul futuro, agli stipendi costantemente in ritardo, all’impossibilità di lavorare perché non ci sono bus da far uscire. Anche loro faranno parte del progetto presentato oggi. Si valuteranno le varie posizioni, si penserà a come collocare il personale nei vari servizi, la certezza che i sindacati hanno chiesto è la continuità occupazionale per tutti i dipendenti. Spicuzza, Croce e Dalmazio hanno assicurato che non ci saranno problemi per i lavoratori, anzi è stato anche sfatato il mito dell’eccessivo numero di dipendenti all’interno dell’Atm perché per i progetti che il Comune ha potrebbe addirittura essere necessario nuovo personale.

Insomma, l’incontro di oggi apre indiscutibilmente la strada ad un vero progetto dopo anni di chiacchiere. I sindacati si dichiarano soddisfatti di questo primo confronto ma ovviamente non abbasseranno la guardia.

Per i segretari di Orsa, Ugl e Cub, Michele Barresi, Francesco Alizzi e Francesco Urdì bisogna evitare le soluzioni sommarie e allontanarsi da quello che potrebbe essere considerato come un remake di una pellicola già vista durante l’amministrazione Buzzanca. “L'ipotesi di spacchettare l'attuale Atm in tre società, seppure sotto l'egida di un soggetto unico, non vorremmo si traducesse in un inutile e pericoloso spezzatino, così come già avvenuto in Ferrovie dello Stato che, dopo la fallimentare divisione dei servizi sta di fatto ritornando sui suoi passi. Ci riserviamo di capire l'utilità economica di tale operazione in quanto è presumibile il moltiplicarsi di consigli di amministrazioni e la sovrapposizione di vertici dirigenziali che di certo non aiutano il recupero e il rilancio dell'azienda oggi al collasso. Prendiamo con soddisfazione atto che sia stata sfatata la leggenda di presunti esuberi di personale e riconosciuto dal commissario dell'Atm la necessità invece di organizzare meglio il lavoro. Di certo non accetteremo soluzioni che possano avere risvolti negativi sui diritti contrattuali acquisiti dai lavoratori” dicono i tre sindacalisti.

Sulla stessa linea anche il segretario della Filt Cgil Pino Foti. “Per Cgil, Cisl e Uil il metodo del confronto è utile e indispensabile perché nessuno vuole lasciare una Atm coì com’è né tantomeno continuare a tappare solo i buchi. Prioritaria però è la tutela dell’occupazione e dei servizi”. Anche i confederali aspettano di conoscere il piano definitivo per sciogliere le riserve che ancora ci sono dopo questo primo confronto. La prossima settimana intanto sindacati e amministrazione si ritroveranno per continuare il dibattito. La certezza è che tutto dovrà essere fatto entro il 15 aprile. Il Commissario Croce avrà tempo fino a quella data per esitare tutti i documenti necessari per avviare questo percorso perché poi la città andrà incontro alle elezioni amministrative. Potrebbero essere dunque due mesi decisivi per l’Atm. La speranza è che il condizionale sparisca presto. (Francesca Stornante)