Il gruppo del Lucky beach al segretario Lupo: “Azzerare vecchi metodi, circoli, tesseramento”

Tutto da rifare nel Pd messinese, ricominciando da zero. La parola d’ordine del gruppo del Lucky Beach è AZZERARE. Azzerare sistemi, metodi, vecchie mentalità. Lo scrivono in un documento trasmesso al commissario del partito a Messina, Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, nel quale vengono elencati, in modo chiare i punti imprescindibili per voltare pagina: staff di reggenza, trasparenza nel tesseramento e nel bilancio, sede ufficiale, numero dei circoli.

“Si deve ripartire da qui. Senza paure e con molto coraggio”.

Il documento inizia con l’analisi della sconfitta alle amministrative e di una gestione molto accentrata e poco trasparente del Pd a Messina, fatti che devono spingere a comprendere le ragioni della sconfitta e a ripensare la struttura e la selezione della classe dirigente del partito “cause principali del fallimento del Pd come portatore di quel messaggio di cambiamento che l’elettorato di centrosinistra ha da sempre richiesto al nostro Partito. Le ragioni di questo fallimento, risiedono principalmente nella percezione che l’elettorato ha avuto del candidato della coalizione di centrosinistra come espressione di una nomenclatura, non molto differente da quella che aveva governato negli ultimi quindici anni la città di Messina”

Nel documento, che è una sintesi di quanto emerso nel corso dell’iniziativa del 19 luglio (vedi articolo allegato), si sottolinea come il percorso di ricostruzione “non potrà in alcun modo prevedere l’impiego di vecchi metodi e di vecchie condotte arroganti nei confronti della pluralità di idee che vivono dentro il Pd”.

Al commissario Lupo il gruppo del Lucky Beach chiede risposte chiare e fatti concreti su pochi punti, che sono però fondamentali per questo percorso.

1)Gestione commissariale neutrale- il commissario del Pd cittadino, nel guidare la fase di transizione fino al congresso dovrà assicurare assoluta neutralità nei confronti di tutte le sensibilità del partito e trasparenza nelle scelte. Viene chiesta quindi l’istituzione di uno staff di reggenza terzo, inattaccabile dal punto di vista politico, non sbilanciato nei confronti di alcuna area del PD messinese.

2) Trasparenza nel tesseramento che porterà il Partito alla fase congressuale. Deve essere la gestione commissariale a far partire il tesseramento assicurando la corrispondenza tra richieste di iscrizione o di rinnovo e persone fisiche. Il prossimo congresso deve essere basato esclusivamente sul tesseramento gestito dalla reggenza commissariale. In tal senso, va eseguita una moratoria sulle tessere già emesse negli anni passati ed un contestuale azzeramento di quelle emesse. Ipotesi di “taciti rinnovi” o di “rinnovi automatici” delle tessere già in circolazione sono da scartare, a pena di perdere ulteriore credibilità nei confronti dell’opinione pubblica e nel nostro elettorato. Questo secondo punto è collegato ad un altro, quello degli oltre 50 circoli del Pd che esistono solo durante le fasi delle primarie e del tesseramento, che hanno sede in un unico luogo e che non assicurano alcuna trasparenza nella reale registrazione dei tesserati.

3)Sede del partito- il Pd di Messina, non ha una sede neutra, al di fuori delle segreterie dei deputati. La credibilità esterna del Partito parte da passaggi sostanziali, quali quello della individuazione di una sede ufficiale che rassicuri sulla sua apertura a tutti e sulla sua neutralità rispetto agli eletti. E’ una richiesta che va risolta entro il mandato della gestione commissariale: è inconcepibile che il Partito messinese, che riceve ingenti quantità di denaro pubblico, non riesca a trovare né uno spazio, né un minimo di risorse per poter locare una sede. Occorre intervenire subito, richiedendo ai soggetti interessati la possibilità della libera fruizione della ex sede della Federazione dei DS, in Via Castellammare.

4)Trasparenza dei bilanci:; il Pd di Messina non ha mai presentato bilanci. La trasparenza sul contributo pubblico percepito e sulle risorse provenienti dal tesseramento, le modalità di spesa di dette risorse, le finalità perseguite: su tutto questo non solo va fatta chiarezza per ciò che è avvenuto nel passato (con ben 4 anni di bilancio mai presentato!), ma per il futuro deve essere assicurata la più completa ed accessibile disponibilità dei dati e trasparenza delle modalità di spesa. Il contributo pubblico al PD serve per lo svolgimento delle sue attività; occorre capire quali sono, come sono decise, da chi sono decise e sulla base di quali criteri. Le spese vanno giustificate e decise collegialmente e controllabili sempre da tutte le componenti e tutte le sensibilità del Partito. E vanno affidate alla cura di un Comitato di Tesoreria neutro e distante tra le parti, che evitino commistioni pericolose per la sopravvivenza stessa di questo Partito.

5)Numero dei circoli: lo Statuto prevede che i circoli abbiano una sede fisica, riconoscibile, all’interno della quale si svolga attività di partito. A Messina esiste una lunga sequela di circoli senza sede fisica; un numero spropositato, non veritiero rispetto alla attività svolta sul territorio; occorre ristabilire con certezza la loro esistenza effettiva e ricondurre il numero a soli quelli esistenti davvero. La stessa riorganizzazione va fa effettuata anche in provincia dove, anche in comuni di poche centinaia di abitanti, si è verificata la nascita di circoli fittizi.

Il documento si conclude sottolineando come tutti i firmatari, che appartengono a correnti ed aree diverse, hanno deciso di unirsi in questa richiesta di un nuovo percorso, mettendo a disposizione la loro storia politica, l’esperienza di militanti impegnati sul campo “ perché crediamo che questo Partito debba ripartire dai giovani dirigenti che lo hanno animato e che sono stati spesso mortificati o lasciati da parte, e dai tanti iscritti che in silenzio negli anni hanno tenuto alte le insegne del Partito, non ricambiati. Dobbiamo praticare un rinnovamento generazionale che sia contenutistico, metodologico e di merito. La scelta sulla base della storia e dell’impegno, il dibattito, l’apertura coraggiosa ai cittadini e agli iscritti, la trasparenza, il coinvolgimento della base, della parte più fresca ed impegnata di questo Partito, nei percorsi decisionali: sono questi gli obiettivi che devono essere perseguiti incessantemente”.

La palla è già passata in mano al segretario Lupo, alle prese peraltro con un Partito regionale nel caos, tra questione morale, scontri interni e burrasche col Megafono

Rosaria Brancato