Coronavirus

Oasi San Francesco, ecco com’è andata: “Dall’Asp nessuna risposta per giorni”

Egregio Direttore, in riferimento ai recenti servizi giornalistici pubblicati dalla vostra testata sulla vicenda Oasi San Francesco s.r.l. , la società ha chiesto il mio intervento ritenendo necessarie le precisazioni che seguono.

La casa di riposo

Preliminarmente va evidenziato che l’Oasi San Francesco è una CASA DI RIPOSO PER ANZIANI e non una Residenza Sanitaria Assistita. Questo comporta che gli anziani vi alloggiano come una casa vacanza ed agli stessi è garantita l’assistenza tutelare e assistenziale, così come l’eventuale somministrazione di farmaci previa prescrizione del loro medico di fiducia. Cosa diversa è la RSA che è una struttura sociosanitaria dedicata alle persone anziane non più autosufficienti, che necessitano di una continua assistenza medica, sanitaria, infermieristica e riabilitativa e dove il presidio medico, in servizio h24, è in grado di assumere decisioni avendo la competenza .

Cosa è successo il 6 dicembre

Il Responsabile della struttura, appreso il 6/12/2020 che il marito di una dipendente, che si occupava delle pulizie nella fascia oraria 13.30/14.30, era febbricitante , ha subito allontanato la dipendente dalla struttura invitandola a eseguire il test molecolare presso il laboratorio San Martino di Via Porto Salvo. La dipendente è risultata positiva ed a quel punto sono stati sottoposti a tampone, nello stesso laboratorio, tutti coloro che erano entrati in contatto con la lavoratrice , compreso il responsabile del personale e l’esito era negativo. Al 7 dicembre nessun ospite aveva linee di febbre e nessun operatore tranne la dipendente delle pulizie già allontanata dal servizio. Il titolare del laboratorio, che aveva effettuato la segnalazione all’ASP della positività della dipendente dell’Oasi San Francesco, aveva concordato con il responsabile della struttura di eseguire il test agli altri operatori ed agli ospiti della casa di riposo il 9/12/2020.

Il 9 i test rapidi per tutti

Quel 09/12/2020 si presentavano in contemporanea nei locali dell’Oasi tanto i tecnici del laboratorio San Martino, quanto i medici dell’ASP . Questi ultimi hanno effettuato dei test rapidi, con cui sono risultati positivi degli anziani e degli operatori : questi ultimi (14) sono stati immediatamente allontanati dalla casa di riposo. Gli anziani positivi , tutti asintomatici , sono stati alloggiati in una parte della casa di riposo e tenuti distanti dagli anziani negativi . L’ASP, a conferma dei test rapidi, ha anche eseguito i test molecolari di cui si è avuto il risultato solo il 12/12/2020 . Dal 09 al 14 dicembre gli anziani sono stati gestiti con turni h24 da solo 6 operatori e dal responsabile rimasto nella struttura nonostante la positività.

Asp e Usca non rispondono

In quei giorni , egli ha tentato di mettersi in contatto con l’USCA e con l’ASP per avere aiuto essendo allo stremo delle forze sia lui che i 6 operatori rimasti in struttura a gestire 18 anziani: il tutto senza alcuna risposta e nella impossibilità di sostituire i lavoratori in infortunio con altri lavoratori non avendo trovato disponibilità da parte di alcuno

La diffida

Come ultima risorsa ha chiesto al sottoscritto procuratore di diffidare l’ASP e l’USCA ed il comune di Messina e di tentare di avere un contatto con l’Assessore ai Servizi Sociali . Quello stesso 14/12/2020 è stata contattata l’Assessore Calafiore che si è immediatamente attivata per disporre il trasferimento degli anziani in centri Covid: cosa che è accaduta quello stesso 14 dicembre. Questi i fatti, tutti documentabili. Una tempesta mediatica ha invece investito la struttura, con argomenti di altro contenuto sui quali, in prima battuta si è ritenuto di soprassedere, atteso il perseguimento dell’interesse primario di mantenere l’organizzazione della struttura, garantire l’assistenza agli anziani ancora ospiti della casa e riguadagnare la salute dell’amministratore della società e del responsabile dell’Oasi San Francesco.

Siamo una grande famiglia

Adesso si è ritenuto di dovere intervenire perché vengano resi noti i fatti per come si sono verificati, per dare lustro al comportamento di uomini e donne che hanno messo a repentaglio la loro vita per accudire gli anziani ospiti . L’Oasi San Francesco è sempre stata ritenuta dagli ospiti e dai familiari una grande famiglia e la morte delle tre anziane ha colpito il cuore della comunità dove esse vivevano da anni coccolate con grande amore e professionalità . Gli stessi familiari delle vittime hanno avuto parole di gratitudine per la struttura, per il suo responsabile e per gli operatori ben consapevoli del grado professionalità e competenza nello svolgimento del loro impegno quotidiano eseguito nel pieno rispetto delle regole. Tanto dovevo e porgo distinti saluti. Avv. Francesca Piccolo