Dubbi della Corte dei Conti sul consuntivo 2010: chiesti chiarimenti sulle principali voci di bilancio

Il timbro non cambia, l’intestazione nemmeno: Corte dei Conti, Ufficio supporto controllo gestione enti locali Sicilia. La data è quella del 31/01/2012 e l’oggetto riguarda “richieste di notizie e chiarimenti sul rendiconto della gestione 2010”. Nel documento recapitato al sindaco Buzzanca e al Collegio dei Revisori dei Conti, l’organo di controllo chiede ulteriori analisi (tredici in totale i punti da “indagare”), riguardo gli aspetti più complessi del consuntivo 2010, approvato lo scorso 2 agosto. Risposte che la Corte, al fine di poter effettuare i necessari approfondimenti, richiede con urgenza “entro 15 giorni dal recepimento dell’avviso”, ovvero, entro il 15 febbraio. La traballante condizione economico finanziaria del Comune, spinge dunque l’organo di controllo ad ampliare il raggio della propria analisi.

Sulla questione intervengono, con una nota “trasversale”, i consiglieri comunali, Pergolizzi (Fli), Melazzo (Udc) e Cantello (Sicilia Vera). Gli stessi che lo a dicembre (con l’aggiunta di Guerrera), a seguito delle osservazioni mosse dalla Corte all’approvazione del previsionale 2011, a cui sarà necessario dare risposta entro il 28 febbraio, avevano presentato in consiglio una proposta di delibera (bocciata, ndr), in cui il ragioniere generale e il collegio dei revisori venivano invitati a fornire una relazione dettagliata dello stato economico e finanziario dell’Ente. Alla luce degli ulteriori chiarimenti richieste dalla Corte, i tre consiglieri colgono l’occasione per rivolgersi a colleghi e amministratori: «Non è più tempo di tergiversare da nessuna parte: amministrazione, uffici, consiglio comunale, tutti insieme, devono attivarsi nella medesima direzione nell’estremo tentativo di verificare, una volta esposti con chiarezza tutti i numeri reali del bilancio comunale e delle partecipate, se vi sia la possibilità o meno di poter evitare l’avvio della procedura di dissesto finanziario, dovuta per legge in presenza di determinati presupposti». E i rappresentanti del civico consesso rilanciano la proposta, esplicitamente avanzata dai Revisori durante l’ultima seduta della commissione bilancio, di convocare una seduta del consiglio straordinario ed urgente.

Entriamo però nel merito delle richieste della Corte, numerose e non trascurabili. Esse, riguardano, ad esempio, chiarimenti circa le cause che hanno determinato un persistente disavanzo di gestione di competenza per il triennio 2008/2010; verifica delle incongruenze riscontrate nelle singole voci del bilancio rispetto a quanto riportato nei quadri contabili SIRTEL (Sistema Informativo Rendicontazione Telematica), procedendo alle necessarie rettifiche. In riferimento alle società partecipate, si chiede di verificare il corretto allineamento delle scritture contabili dell’ente e delle società relativamente ai crediti vantati da queste ultime nei confronti dell’ente, ovvero se sussiste corrispondenza, nei rispettivi documenti di bilancio, tra i suddetti crediti e l’ammontare dei debiti contabilizzati tra i residui passivi alla data del 31.12.2010. Il riferimento, in particolare, è al complesso rapporto tra Messinambiente, di cui proprio ieri è stata decisa la messa in liquidazione, e Ato3.
Screening dettagliato sulla quota dei debiti fuori bilancio non riconosciuti al dicembre 2010, relativa alle transazioni con società partecipate pari a (euro 14.650.248,72). Relativamente all’azienda trasporti Messina (ATM), è stato richiesto di comunicare se sono stati approvati i bilanci dagli anni 2004 al 2010. E poi ancora specificare in dettaglio la tipologia di spese la cui copertura è stata effettuata attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione chiarendo le ragioni del frequente ricorso e motivando il mancato utilizzo dei fondi aventi specifica destinazione.
In merito ai servizi conto terzi, la Corte chiede i tabulati, sottoscritti dal responsabile del servizio finanziario, riportanti gli accertamenti e gli impegni riguardante la voce “altre per servizi per conto terzi”; specificare la tipologie di spese incluse nelle voci “pagamenti diversi” (euro 2.199.853,20) e “somme disponibili da accertamenti” (euro 3.172.836,36). E poi ancora fornire chiarimenti circa la mancata adozione da parte dell’Ente delle misure inerenti la tempestività dei pagamenti, far conoscere lo stato delle riscossioni dell’attività di recupero dell’evasione tributaria alla data 31.12.2011 (accertamento ICI e Tarsu nonché delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione al codice della strada – rimasti da riscuotere); fornire dettagliate informazioni in ordine alla permanenza in bilancio di residui attivi costituiti in anni precedenti il 2005 di entrate correnti, in particolare il titolo I e III (euro 20.411.389,27 ed euro 26.629.824,56) specificando l’eventuale adozione di atti interruttivi della prescrizione dei suddetti crediti, fornire un elenco dettagliato, con i relativi importi, delle componenti escluse dalla spesa per il personale relativamente al biennio 2009 2010. Un’analisi che non fa sconti e che rischia di vedere scoperchiati tanti, troppi vasi di Pandora. (ELENA DE PASQUALE).