Ex scuola Foscolo, un’occupante: “Fra qualche anno i semi che abbiamo piantato qualcosa porteranno”

Mi chiamo Giulia Zuccotti e sono un’ occupante della ex scuola Ugo Foscolo, scrivo in risposta agli ultimi avvenimenti riguardanti la mia casa e la mia grande famiglia. Siamo stati accusati di trasformare le aule in stanze da affittare a famiglie e singole persone in emergenza abitativa, con lo scopo finale di trarre un grosso guadagno. Insomma, scopriamo di far parte tutti del giro di Mafia capitale e non finisce qui sembra che le forze dell’ ordine stiano conducendo delle indagini davanti alla gravità di simili accuse. Di fronte alla nostra povertà di mezzi e ai rapporti di forza sproporzionati di una classe avida, sappiamo bene chi potrebbe momentaneamente, averla vinta, e sappiamo, bene che a nessun politicante, a nessun narratore di storie da romanzo giallo, a nessun esecutore della legge e a nessun garante della giustizia, fregherà qualcosa se le famiglie, i giovani, gli anziani e i bambini che vivono all’interno della scuola verranno criminalizzati a causa della loro “ povertà”, e soprattutto sappiamo bene quanto importerà degli effetti di questa criminalizzazione. Ciononostante continuiamo a stringere i denti, continuiamo a far sorridere i bambini quando i pubblici uffici sono pronti a forzare il cancello a suon di cesoie e a staccare la luce, continuiamo a disinfestare un plesso lasciato per troppo tempo in abbandono nonostante le visite del corpo dei vigili urbani che durante l’ emergenza idrica, trovano il tempo per tentare sopralluoghi alla Ugo Foscolo, continuiamo a organizzare attività per i bambini del quartiere, e continuiamo a mettere a disposizione un plesso come la Foscolo per le persone che sono pronte a riprendersi la propria dignità e a lottare per dei sacrosanti diritti come la casa, soprattutto riempiendo di vita e di mobili confortevoli, stanze che sarebbero destinate a marcire per la solitudine. Perché non sta scritto da nessuna parte che i poveri messinesi debbano rimanere poveri e non debbano lottare. Non sta scritto da nessuna parte che il disagio sociale vada sconfitto attraverso favoritismi clientelari e guerre tra poveri e capri espiatori su cui accanirsi, come “l’immigrato , “il clandestino“,”il pregiudicato”, “il pazzo”, non sta scritto da nessuna parte che bisogna accontentarsi e sopportare una vita di stenti. E’ dura da accettare, ma alcuni poveri hanno preso coscienza e stanno lottando con tutte le loro forze, ragione per cui, coloro che temono tutto questo non possono a fare a meno di inventare accuse squallide e infime. Oggi potremmo prenderle, oggi potremmo subirne tante, ma chissà, fra qualche anno i semi che abbiamo piantato, a cosa porteranno?

In merito all’occupazione il Teatro Pinelli occupato precisa: L'occupazione della scuola che va avanti dal 2 gennaio di quest'anno, è una risposta di lotta alla emergenza abitativa che affligge ogni città di questo Stato in cui ci troviamo, che incapace di rispondere ai bisogni primari della gente, consegna nelle mani delle mafie locali e di politici corrotti la gestione delle emergenze. Quello che accade alla Ex Foscolo è un'altra storia. L'autorecupero, l'autogestione e l'autorganizzazione sono da sempre state la cifra caratteristica di questa occupazione che ha riadattato per esigenze sociali uno spazio ridotto ad uno stato di abbondono e degrado dalle varie amministrazioni cosa che comporta sforzi e sacrifici notevoli per persone che vivono inoltre un disagio occupazionale. Vorrebbero dei giovani muti e inermi davanti al furto del loro futuro, ma noi non ci stiamo e con le attività sociali come il doposcuola popolare e la Palestra Popolare Giostra prepariamo i giovani a lottare nel presente per il proprio futuro. Occupiamo perché siamo convinti che sia giusto estendere a tutti il diritto all'abitare, e il diritto ad un tetto sopra la testa.
Consapevoli di vivere nell'illegalità, imposta come l'altra faccia di una legalità profondamente ingiusta, rivendichiamo ogni gesto illegale che rappresenti una liberazione dalla povertà e dallo sfruttamento. La volontà politica, collettiva delle/gli occupanti di questo spazio è anticapitalista. Aspiriamo ad una società libera dalle relazioni fondate sul denaro e sullo sfruttamento. Non sgombererete il cielo dai nostri sogni