I genitori scrivono alla preside Prestipino: “Tuteleremo i nostri ragazzi, non meritavano questo”

Una lettera indirizzata alla preside Pucci Prestipino. Una lettera firmata dai genitori dei tredici studenti del liceo La Farina denunciati dopo il blitz della Digos di sabato mattina durante l’occupazione dell’istituto. Genitori che ancora una volta difendono i ragazzi contro il metodo repressivo scelto dalla dirigente scolastica, genitori che non hanno intenzione di rimanere in silenzio di fronte a ciò che si è scatenato in questi giorni. Tra di loro anche Daniele Ialacqua, l’assessore accorintiano che in questo caso vuole parlare solo da padre e da docente per dire che è stato usato il metodo più cruento per fermare i ragazzi quando invece l’unica cosa da fare sarebbe stata dialogare.

«Esprimiamo la nostra disapprovazione per il modo in cui Lei ha affrontato la questione riguardante l'occupazione del liceo La Farina e che ha portato al deferimento all'autorità giudiziaria di 13 ragazzi. Non era mai successo a Messina, a nostra memoria, che un dirigente scolastico autorizzasse le forze dell'ordine ad intervenire in un istituto scolastico e consentisse loro d'interferire così pesantemente nelle dinamiche scolastiche interne, prima per intimorire i 4 rappresentanti degli studenti, a cui venivano chiesti i documenti di riconoscimento solo perché proponevano l'occupazione dell'istituto, e poi sollecitando con forza lo sgombero dell'istituto, avvenuto nella mattina di sabato scorso, che si è concluso con il riconoscimento in questura degli occupanti.

Non è stato gradevole sentire le sue dichiarazioni agli organi di stampa, sentirla paragonare l'iniziativa degli studenti all'emergenza acqua o all'allarme meteo come se fosse una calamità naturale, parlare di danni provocati dai ragazzi occupanti senza averne le prove, persino ricordare la tragica fine di Ilaria a giustificazione “morale” della richiesta di sgombero, quando invece proprio quel tragico episodio dovrebbe invece dimostrare che bisogna stare vicino ai nostri ragazzi, sempre, senza criminalizzarli e senza allontanarli anche quando si ritiene possano sbagliare.

Lei conosce bene questi ragazzi, sono gli stessi che nei giorni scorsi hanno organizzato iniziative per la giornata nazionale degli alberi o per discutere dei tragici fatti di Parigi con un cittadino di religione islamica da loro stessi invitato, sono gli stessi che partecipano con successo alle iniziative culturali e didattiche dell'istituto. Ragazzi così meritevoli e rispondenti al dialogo educativo non si meritavano il Suo comportamento, le sue dichiarazioni pubbliche, il sollecito d'interventi repressivi che vanno contro a quei valori di tolleranza, rispetto degli altri, democrazia, ai quali li abbiamo educati. Lei non ha sentito neanche la necessità e la responsabilità, prima di assumere decisioni così drastiche, di contattare i genitori degli studenti minori, di sentire il parere degli organi collegiali democraticamente eletti, di coinvolgere, insomma, quelle componenti essenziali per cui ha un senso parlare di comunità scolastica.

Ci riserviamo, pertanto, di ricorrere a qualsiasi azione per tutelare i nostri ragazzi e di valutare con loro l'opportunità di non rinnovarne l'iscrizione presso questo istituto visto che non ci sentiamo tutelati a mantenere i nostri figli in un istituto che considera normale ricorrere alle forze dell'ordine per affrontare problematiche inerenti la scuola ed il dialogo educativo.

Augurandoci infine che si possa fare chiarezza sullo strano episodio, per il quale presenteremo regolare denuncia, che ha visto l'irruzione di anonimi individui all'interno dell'istituto scolastico poco prima che intervenisse la Digos per sgomberare l'istituto, e che tali individui si sono resi responsabili degli unici danni determinati nell'istituto, in attesa di conoscere quali siano le sue azioni nei confronti di tali ignoti individui, “cordiali” saluti».

F.St.