Il Consiglio comunale unito dà agli esercenti della Galleria le risposte che attendevano da tempo

Con un voto all’unanimità, 23 sì su 24 presenti il Consiglio comunale vara la modifica al regolamento Cosap che consentirà agli esercenti della Galleria Vittorio Emanuele di ottenere l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico ed essere così uguali a tutti gli altri commercianti della città. Con questo voto inoltre l’Aula fa quello che l’amministrazione non è riuscita a fare in 2 anni, e cioè dare risposte ai titolari dei locali, nonostante ben tre assessori si siano occupati della vicenda (Signorino, Cucinotta e Pino). Il consiglio comunale ha tagliato il nastro prima della giunta colmando un vuoto e togliendo, con l’approvazione della delibera, quei “ paletti” che di fatto hanno reso gli esercenti della Galleria “di serie B” rispetto a tutti gli altri, attraverso un’interpretazione di un comma della norma che in questi anni si è rivelato un macigno. Un primo ostacolo era stato rimosso, ma solo in linea di principio, nelle scorse settimane, quando è stato appurato che lo spazio interno alla Galleria è una strada a tutti gli effetti e si chiama via Vittorio Emanuele e che pertanto valgono tutte le norme che vengono applicate per altre arterie.

Con la delibera approvata in modo compatto da tutti i presenti è stato abrogato dal Regolamento Cosap “l’art. 5 punto 4 lett. I che recita: “Eventuali autorizzazioni e/o nulla osta di proprietari ed Amministratori di condomino”.

Negli anni sono state proprio quelle due parole: “eventuali autorizzazioni”, a diventare il più grande ostacolo alle istanze degli esercenti, dal momento che si è interpretato il termine “eventuale”, come “obbligatorio” escludendone la natura possibilista. L’aspetto paradossale è che del condominio si sono perse le tracce da decenni. In sintesi si è vincolata l’autorizzazione ad un parere, non più eventuale come indica la norma, ma interpretato come obbligatorio, di un condominio-fantasma. Il dirigente del Dipartimento Castronovo ha dato parere positivo alla delibera, condizionato alla stipula di una polizza fidejussoria da parte degli esercenti, chiedendo inoltre che venissero regolamentati gli spazi. L’Aula ha approvato un emendamento, presentato dal vicepresidente Nino Interdonato, relativo al primo punto, mentre per la regolamentazione delle tipologie di attività ha rispedito la questione agli uffici del Comune che dovranno provvedere.

Alla fine, dopo una battaglia durata anni, il traguardo è stato raggiunto grazie alla condivisione di tutti i consiglieri, al di là delle appartenenze partitiche. La delibera, presentata da Daniele Zuccarello è stata firmata da Nicola Cucinotta (e da altri 18 consiglieri) ed è stata votata in modo compatto dai 24 presenti in Aula: Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amodeo, Angelo Burrascano, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Simona Contestabile, Carmelina David, Giuseppe De Leo, Daniela Faranda, Lucy Fenech, Libero Gioveni, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Franco Mondello, Mariella Perrone, Ivana Risitano, Antonella Russo, Donatella Sindoni, Fabrizio Sottile,Gino Sturniolo. Emilia Barrile si è astenuta in quanto Presidente del consiglio comunale.

La delibera era approdata in Commissione regolamento, presieduta dall'Udc Mariella Perrone, con il parere favorevole condizionato del dirigente, ma grazie all'attenzione posta ed alla determinazione nel procedere in squadra e per dare risposte, è stata esitata senza intoppi e con le modifiche richieste da Castronovo.

L’Aula ha dato quindi quelle risposte che i commercianti attendevano da sempre, togliendo quegli ostacoli che hanno messo in ginocchio i locali per molto tempo, esponendoli a continui verbali e rendendoli di fatto di serie B rispetto agli altri esercenti. Restano in piedi gli altri capitoli relativi sia alla riqualificazione della Galleria, per poterla riportare alla “mission” per la quale è stata realizzata nel lontanissimo 1929, e poi quelli che riguardano la riduzione dei canoni d’occupazione suolo attualmente uguali a quelli di Milano e Roma, un problema che riguarda l’intera categoria alle prese con una crisi endemica che finisce con l’essere amplificata con cifre che non sono sostenibili. La rateizzazione non risolve il cuore del problema, evita soltanto l’immediata chiusura delle saracinesche.

Ma questi sono altri capitoli. In pochi minuti un consiglio comunale unito ha saputo dare risposte a quei cittadini che chiedevano soltanto di poter mettersi in regola e che quanto prima, grazie al superamento di ogni steccato tra partiti, sarà possibile.

Rosaria Brancato