Galleria Vittorio Emanuele, fioccano le multe ai locali. L’assessore Pino prende tempo

Mentre in settimana si riunirà il tavolo tecnico per completare il lavoro al progetto di riqualificazione della Galleria Vittorio Emanuele, avviato lo scorso anno su proposta dei consiglieri comunali Nina Lo Presti e Daniele Zuccarello,e mentre l’assessore al patrimonio Sebastiano Pino studia le carte relative all’annosa vicenda della cosap, fioccano le multe nei confronti dei titolari dei locali per occupazione abusiva del suolo pubblico.

Puntuali, ogni qualvolta viene rispolverato il problema e riaperto il discorso su uno dei più strani paradossi della città, arrivano i verbali della polizia municipale nei confronti di quegli esercenti che da tempo chiedono di essere regolarizzati e di poter essere messi in condizione di pagare il canone, esattamente come tutti gli altri. Ma se da un lato chiedere di essere messi in regola risulta un labirinto, dall’altro fioccano le denunce e le multe, con la conseguenza che si sta mettendo in ginocchio non chi chiede “assistenza” ma chi vuol scommettere sull’iniziativa privata e dare lavoro. Non solo,ma alla luce (luce si fa per dire…viste le condizioni della pubblica illuminazione della Galleria) dello stato di abbandono del luogo, sono gli stessi proprietari dei locali che provvedono alla pulizia e a mantenere quel poco di decoro possibile. Per il resto basta attraversare il sito per comprendere ad occhio nudo la differenza tra la Galleria Vittorio Emanuele di Messina e le altre due intestate ai Re in Italia. Eppure, proprio l’amministrazione che ha sbandierato gli slogan della partecipazione e della rivoluzione, sta lasciando che nulla cambi in Galleria, perché, come nel migliore dei Gattopardi,niente deve cambiare. Così venerdì scorso sono arrivate le multe per occupazione abusiva di suolo pubblico ed i titolari dei locali, Mimmo Cecere, Francesco Castellano, Domenico Basile, Natale Lo Presti hanno raggiunto Palazzo Zanca, verbali in mano, per chiedere conto al sindaco,che in quel momento, insieme agli assessori, stava prendendo parte ad una commissione consiliare sul regolamento pass disabili. I commercianti hanno fatto irruzione in Aula ed hanno protestato per quanto continua ad accadere con cadenza periodica senza che l’amministrazione ponga fine ad un problema che si basa su una sola parola: eventualmente. E’ un termine in apparenza innocuo,ma che,visto con gli occhi degli “azzeccagarbugli” ed inserito in un regolamento per la Cosap, sta impedendo ad imprenditori di lavorare, sta frenando ogni tipo di utilizzo della Galleria (che non sia quello di rifugio notturno per tossicodipendenti o barboni,pista per le smart e i motorini, epistolario di frasi di ogni genere, discarica a cielo aperto) in base alle intenzioni di chi l’ha voluta nel 1920 e così come avviene a Milano e Napoli. L’interpretazione di quel termine “eventualmente con il parere del condominio” a proposito della Cosap sta consentendo, la chiusura di tutte le saracinesche e sta mettendo in ginocchio decine di famiglie.

Il sindaco, incontrando i commercianti ha replicato “stiamo provvedendo con le rateizzazioni dei canoni”,ma in realtà questi esercizi non hanno il problema della rate, ma esattamente l’opposto,non riescono, in base al regolamento Cosap,ad avere l’autorizzazione. L’assessore al patrimonio Sebastiano Pino sta prendendo tempo,ha già incontrato i commercianti,ma sta ancora “esaminando le carte per trovare una soluzione”. Stesse dichiarazioni dei suoi predecessori alla delega, Guido Signorino e Filippo Cucinotta. Nel frattempo sono trascorsi 2 anni e diverse saracinesche sono state abbassate nella Galleria,per non parlare dei verbali a cadenza periodica. Anche un solo giorno in più, per chi si alza alle 7 del mattino e lavora tutto il giorno per portare avanti una scommessa in una città dove tutti scappano, è vitale. Figuriamoci 2 anni. Dopo una serie di multe scatta la chiusura del locale,il sequestro dei tavolini e delle sedie. Insomma, tra non molto il rischio è questo,lasciare che la Galleria diventi uno spettro. Ma quel che è peggio è che si tratta di “abusivi” non per causa loro. Nelle scorse settimane sono stati numerosi gli incontri di uno dei titolari sia con l’assessore Pino che con Le Donne proprio per evidenziare la situazione paradossale di chi è esasperato dal muro di gomma che gli impedisce di lavorare con serenità. Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo tecnico ed il progetto di riqualificazione è in fase avanzata.

E’ veramente triste vedere come, dopo la prima “rinascita” della Galleria,quella voluta dall’allora assessore Scoglio, ed inaugurata con un concerto dell’orchestra Vittorio Emanuele, abbiamo dovuto assistere ad un nuovo lento declino nei 9 anni successivi. Man mano che chiudevano le saracinesche e nessun rumore più poteva creare disturbo, un pezzo di degrado tornava ad incollarsi alle pareti storiche. E’ triste pensare che c’è chi preferisce quest’immagine della Galleria,cupa, buia,sporca, le pareti imbrattate,maleodorante, a quella di un gioiello aperto alle arti,agli incontri,alle mostre, ai caffè-concerto,così come avviene nelle altre. E mentre l’assessore Pino studia le carte continuano a fioccare i verbali. In una città sempre più povera che non riesce a dare risposte neanche a chi si scommette in prima persona. Va da sé che se invece che in Galleria questi esercenti fossero stati in via Dei Mille avrebbero ricevuto ben altre attenzioni e risposte.

Rosaria Brancato