Messinambiente mantiene il servizio di raccolta rifiuti, emergenza scongiurata. La Regione predisporrà il nuovo bando

Si è discusso di proroga, si è discusso del bando che nei prossimi sei mesi sarà la Regione a dover “confezionare” per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, si è parlato di conti ma soprattutto si è cercato di seppellire l’ascia di guerra. Con il sindaco Buzzanca a far da mediatore, nuovo faccia faccia tra il commissario dell’Ato3 Antonio Ruggeri e l’amministratore unico di Messinambiente Armando Di Maria. Una giornata di confronti, prima con i sindacati e poi in un’ “allargata” assemblea dei soci. Toni pacati (merito forse di quelli meno pacati di Buzzanca) fra Ruggeri e Di Maria, protagonisti/antagonisti durante l’accesa a conferenza con i quartieri di qualche settimana fa (vedi correlato).

Complice anche lo spirito di buoni propositi di fine anno, si è cercato di individuare una linea di azione che possa permettere di affrontare in comune accordo la gestione del settore. Di buone speranza Armando Di Maria per l’apertura mostrata da Buzzanca, a prescindere dalla questione proroga (scaduta il 31/12/2011): il servizio, infatti, verrà proseguito “tacitamente” dalla società senza attendere la produzione di alcune atto che sancisca l’ulteriore affidamento. Il sindaco ha però evidenziato la necessità di ottenere chiarimenti dalla Regione. Passaggio chiave sarà infatti quello della predisposizione bando di gara a cui Messinambiente, che ha finalmente riacquisito il DURC, potrebbe partecipare. Tutto ciò sempre in attesa di conoscere il pronunciamento del Cga di Palermo sulla validità, o meno, del mantenimento della società fino a 2025 così come previsto dallo Statuto o se invece, come decretato nel precedente giudizio dal Tar, la convenzione con la società di via Dogali sia scaduta al 31 dicembre 2010.

Altro step importante quello riguardante i contenziosi Ato3/Messinambiente. Sembra infatti essere stata intrapresa una strada che potrebbe chiarire la situazione. Se così fosse la società di via Dogali “rinuncerebbe” alla presentazione dell’ultimo decreto ingiuntivo, ultimo in ordine di tempo, nei confronti della società d’ambito, per servizi resi ma non riconosciuti. Aspetto quest’ultimo che ha interessato anche il fronte sindacale, rappresentato dalla segretaria generale della Fp Cgil Clara Crocè e della Uil Trasporti Silvio Lasagni: «Le risorse trasferite mensilmente dal Comune all’Ato e dall’Ato a Messinambiente – hanno affermato i sindacati – sono appena sufficienti a pagare gli stipendi ai lavoratori. In queste condizioni la società difficilmente potrà garantire un efficiente servizio nonostante lo spirito di abnegazione delle maestranze. Ci sono ancora grandi difficoltà per il pagamento del carburante, per l’assicurazione dei mezzi, la manutenzione del parco automezzi, la dotazione del vestiario del personale e, non per ultimo all’adeguamento alle norme di sicurezza per la incolumità del personale senza i quali, tra non molto, la società non sarà piu’ in grado di garantire alcun servizio». Cgil e Uil hanno dunque ribadito l’urgenza di ripianare con urgenza i debiti tornando ad una serena gestione e normalizzare, come per legge, tutti gli impianti.

I sindacati, infine, hanno ribadito la necessità di incrementare il tasso di raccolta differenziata al fine di evitare di conferire i rifiuti nella discarica di Mazzarà (con un costo a carico dei cittadini , di circa dieci milioni di euro l’anno). « Occorre – hanno evidenziato Crocè e Lasagni – seguire una vera politica contro l’evasione fiscale eliminare gli sprechi e le consulenze». Netta a questo proposito la replica del sindaco che ha confermato l’invio di 25 mila cartelle di pagamento e ha ribadito che l’assenza di impianti per il trattamento dell’umido di fatto impedisce di aumentare il tasso della raccolta differenziata. (ELENA DE PASQUALE)