La fiaccolata per Rebecca Lazzarini e per le vite stroncate sulla strada: “Vogliamo giustizia”

Le piccole luci si sono fermate, e non a caso, davanti al Tribunale. Non è un caso se la fiaccolata per Rebecca Lazzarini, uccisa a 15 anni da un’auto in corsa un mese fa, si è conclusa davanti al Palazzo di Giustizia. Perché quello che chiede un intero Paese, quello che chiedono i messinesi, i familiari delle migliaia di vittime di incidenti stradali è che la giustizia sia almeno giustizia. La norma appena entrata in vigore, quella sull’omicidio stradale è un passo in questo lungo percorso avviato dal Paese affinchè anche i tempi della giustizia si adeguino al grido di dolore. Non sappiamo se sarà un deterrente per evitare che la folle corsa di chi guida, spesso ubriaco, o drogato, stronchi vite umane. Quel che sappiamo è che il numero delle vittime è dovuto diventare altissimo prima che una legge intervenisse.

La fiaccolata di ieri è stata organizzata dall’Associazione Italiana Familiari e vittime della strada insieme al Centro artistico del Mediterraneo, alle associazioni territoriali e ad alcune scuole messinesi. Moltissimi i giovani presenti e sopratutto i familiari di tutte le vittime della strada nel messinese. A fine corteo inltre sono stati letti i nomi di quanti hanno perso la vita a causa di chi, in una folle corsa o per una guida non regolare, ha stroncato il futuro di intere famiglie.

Il messaggio è stato questo, come ricorda l’Associazione: "chi uccide non può restare impunito. L’espiazione di una pena congrua – non già di una pena minima – è la misura di giustizia che la famiglia attende per Rebecca. Ma è anche la misura giusta per il colpevole affinché possa riflettere sulla gravità del suo comportamento di trasgressione delle norme alla guida ed a modificarlo, a reinserirsi con dignità nella società, avendo pagato il prezzo dell’espiazione della pena a causa della propria condotta. Per la città nel suo complesso, l’applicazione di una pena congrua è un segnale di cambiamento: nel punire il colpevole per la trasgressione della norma, con distruzione dei diritti inviolabili, la giustizia diffonde nella società un forte messaggio di legalità, riconoscendo all’osservanza della norma la tutela della civile convivenza. Uscire dalla sottovalutazione del reato e del danno è la richiesta che trova le sue radici nel sacrificio di tante vite innocenti, trasformato, con l’uccisione di Valeria Mastrojeni nel 1997, in un cammino di civiltà contro la strage stradale e gli abusi della giustizia".

Assenti i rappresentanti delle istituzioni, ma i giovani sono stati al fianco di chi soffre un doppio dolore, quello della perdita e quello dell'indifferenza.

A dare sostegno alla fiaccolata dell’’A.I.F.V.S. sono stati-U.N.A.C Unione Nazionale Arma dei Carabinieri ; AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati, AGESCI Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, Associazione Studenti Universitari, Ass. “Gli Invisibili”; Ass. “AIDO” di Milazzo; “Apollo Multisala”; Movimento Spontaneo Servizi Sociali di Messina; “Love Me Comitato la Nostra Città”; “#Messinaesiste” e ancora gli Istituti Superiori – “G. Minutoli”di Messina, sez Geometri, Sede “S.Quasimodo”, Sez. Commercialee Liceo Scientifico, Sede “P. Cuppari”, Sez. Agraria.

Partita da Piazza Duomo la fiaccolata si è conclusa davanti al Tribunale per una preghiera che è stata in fondo laica, un appello corale alla giustizia affinchè lo strazio dei familiari sia un dolore al quale dobbiamo assistere sempre meno.

R.Br