Fondo Saccà , Barrile attacca l’amministrazione: «Decine di famiglie prigioniere di un incubo»

La presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, interviene a muso duro contro l’amministrazione Accorinti sulle condizioni igienico-sanitarie in cui versa Fondo Saccà, i cui abitanti-ormai esasperati – hanno inscenato l’ennesima protesta scendendo ancora una volta in strada e bloccando via La Farina. La massima rappresentante del Civico Consesso si è recata personalmente nel rione Cannamele, per tentare di rassicurare i cittadini di quella zona e in serata ha diramato un documento, in cui punta il dito contro l’immobilismo dell’amministrazione, che – a suo dire – ha promesso tanto ma fatto poco o nulla.

« Ci si duole – scrive testualmente – dover ritornare su un nodo problematico che, a distanza di tre anni dal Suo insediamento, non è stato ancora risolto ed ha moltiplicato effetti negativi e gravi ricadute sulla cittadinanza del rione Cannamele. Le deplorevoli e gravissime condizioni igienico-sanitarie in cui versano questa porzione della città e Fondo Saccà e per cui si sono succedute nel tempo parecchie manifestazioni spontanee dei cittadini residenti che aspettano giuste e celeri risposte e reiterate note di questa Presidenza con cui si chiedevano interventi risolutori che risanino il territorio, hanno fatto esplodere ancora una volta la rabbia dei cittadini».

« Il modello pilota promesso dall’Amministrazione nel 2013 e che avrebbe dovuto risolvere IN TRE SETTIMANE l’emergenza bonificando l’area di che trattasi e rendendo fruibili gli spazi agli abitanti del rione – continua Barrile – appare, oggi, come un elaborato tracciato nel Libro dei Sogni».

«L’intervento di disinfestazione urgente effettuato dal Dipartimento Ambiente e Sanità- scrive ancora la presidente del Consiglio comunale – non ha potuto ovviare alle notevoli problematiche degli abitanti che si ritrovano, dal 2011, a vivere in una zona sbaraccata parzialmente in cui incidono strutture abbandonate fra erbacce, rifiuti, materiale inerte e nocivo non rimosso, invasione di zecche e cani randagi, proliferazione di ratti. Non si comprende, quindi, la ratio di una disinfestazione non preceduta da un’accurata pulizia straordinaria e ci si chiede il motivo di una mancata pulizia ordinaria in una zona che ciclicamente vive una tale situazione di gravissimo degrado ambientale: si insegue l’emergenza solo perché non si riescono a garantire gli interventi ordinari?»

Secondo Emilia Barrile, «le necessità derivanti da un abbandono colpevole della zona che soffre, anche, di problematiche scaturenti dall’impianto fognario, dall’illuminazione e dalla presenza di soggetti senza fissa dimora che occupano dei cantieri abbandonati e non recintati a dovere, si devono affrontare in tavoli di concertazione interdipartimentali e fra le Istituzioni a vario titolo responsabili».

La massima rappresentante del Civico Consesso sottolinea inoltre «l’assenza dell’Assessore Pino e del Dirigente Canale, pur da me telefonicamente sollecitati» e ritiene che tale circostanza «mal fa sperare in una risoluzione sollecita e nella corretta scelta di interventi radicali».

La presidente Barrile chiede quindi «che, al di là dei proclami e della “trasformazione dell’area in un campetto da calcio” (come da Sua pubblica promessa…), si renda normalmente vivibile una zona che stigmatizzare come INCIVILE risulta, forse, riduttivo, bonificando un sito che, per omissioni gravissime e colpevoli responsabilità, rende decine di famiglie prigioniere di un incubo».