Il Ministero dell’Interno “stoppa” la riassunzione dei venti vigili in servizio per 12 mesi

In principio è stato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli a dire no, adesso a mettersi di traverso è anche il Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali. Per i 20 vigili che erano stati assunti con contratto di 12 mesi in virtù dell’Opcm n.3669, per intenderci quella sull’emergenza traffico, la strada della riassunzione diventa sempre più tortuosa.

Il parere del Ministero, espressamente richiesto dal dirigente comunale del Dipartimento Gestione Giuridica del personale, Salvatore De Francesco, sembra infatti lasciare pochi margini di azione all’ amministrazione Comunale e spegnere definitivamente le speranze dei 20 agenti di polizia Municipale “precari”, che continuano a chiedere di poter tornare in servizio e contribuire a risolvere l’annosa questione della carenza d’organico.

Nell’atto trasmesso a Palazzo Zanca il 22 novembre scorso, il dirigente ministeriale Tonelli ricorda che le assunzioni dei 20 vigili« sono state autorizzate con Opcm n.3669 del 17.04.2008, al fine di garantire il necessario potenziamento dell’efficacia operativa del Corpo di Polizia Municipale» ed in deroga ad alcuni comma dell’art.36 del decreto legislativo 165/2001. Ricalcando quando già affermato dal numero uno della Protezione civile Gabrielli (vedi correlato) Tonelli , sottolinea, inoltre, che l’Opcm ha cessato i suoi effetti alla data del 30 giugno 2012, «determinando, conseguentemente, la cessazione dello stato di emergenza ed il subentro del Comune nella gestione ordinaria delle iniziative già avviate durante lo stato di emergenza…».

Il dirigente del Ministero ritiene , dunque, e lo mette nero su bianco che «non si possa dar luogo ad “una procedura di riassunzione con contratto a tempo determinato” di n.20 agenti di polizia municipale, i cui contratti individuali di lavoro sono scaduti in data 31.05.2103».

Tuttavia, Tonelli non esclude che il Comune di Messina possa procedere all’assunzione dei vigili «previa autorizzazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, nel rispetto di tutti i vincoli finanziari previsti per le assunzioni a tempo determinato».

La saga dei 20 vigili urbani – a cui collegata quella dei 12 idonei, anche loro desiderosi di indossare la divisa e sopperire alla carenza di vigili nell’organico di Polizia Municipale – si arricchisce così di un nuovo capitolo, che c’è da scommettere non sarà l’ultimo, anche perché la loro battaglia è stata sposata anche dal Consiglio comunale, che ha recentemente votato un atto di indirizzo (vedi correlato) con cui si sollecitava l’esecutivo di Palazzo Zanca a chiamare in servizio sia i 20 vincitori di concorso che i 12 idonei.

Al di là della volontà politica, però, ci sono delle regole da rispettare ed i paletti posti prima dalla Protezione Civile e poi dal Ministero dell’Interno sono difficilmente aggirabili. I 32 aspiranti vigili devono farsene una ragione, del resto tutti hanno consapevolmente partecipato ad un concorso a tempo determinato, con una previsione di impiego di 12 mesi. Mettere un piede dentro una Pubblica amministrazione non significa per forza doverci entrare di diritto per tutta la vita e neanche più del tempo necessario o possibile. (Danila La Torre)