Svincoli: cancellati dal bilancio dello Stato i fondi per Messina? Il conto per il Comune è sempre più salato

L’inaugurazione era stata annunciata per luglio 2011, poi per settembre dello stesso anno, intanto è arrivato dicembre e anche il 2012, siamo già nel mese di luglio e gli svincoli di Giostra- Annunziata restano ad oggi soltanto l’opera più attesa dai messinesi. Manca ancora la relazione dell’Università che dovrà stabilire se il viadotto e le strutture di recente realizzazione siano compatibili sotto il profilo della staticità : «Siamo in possesso di tutti i dati che ci servivano e contiamo di ultimare il nostro lavoro entro luglio», dichiara al telefono il professore Giuseppe Ricciardi del Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Messina, incaricato redigere il documento come stabilito nella Convenzione firmata il 27 settembre 2011 dal sindaco Buzzanca, dal presidente dell’Anas Ciucci e dal rettore Tomasello. Una volta pronto, il “verdetto” degli ingegneri dell’Ateneo peloritano arriverà sulla scrivania dell’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, che – in caso di esito positivo, dopo specifiche valutazioni, potrà dare l’ok per far congiungere la parte nuova a quella vecchia, altrimenti dovrà necessariamente bloccare l’iter, almeno fino a quando non verrà adeguato il viadotto Ritiro, ma a quel punto il problema sarebbe reperire le risorse necessarie.

Come se questo non fosse già abbastanza per mettere in forte dubbio l’ultimazione in tempi rapidi dell’opera, c’è un’altra incognita, altrettanto allarmante: i finanziamenti che dovrebbero arrivare – il condizionale è d’obbligo – dal Ministero, di cui ad oggi continua a non esserci traccia. A sollevare la questione erano stati mesi addietro i consiglieri comunali Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo , che avevano inviato una nota al Ministro Corrado Passera per « conoscere i tempi e le modalità di erogazione delle somme richieste dal Comune di Messina per il finanziamento dei lavori per la costruzione dello svincolo autostradale Giostra, ed in particolare dei residui 34 milioni di euro (inizialmente pari a 122.000.000.000 di lire) a suo tempo impegnati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

Un’ ulteriore nota con richiesta di riscontro è stata inviata lo scorso 20 giugno, ma dal Ministero, anzi per essere più precisi dal Direttore Generale del Dipartimento Infrastrutture , dott.ssa Maria Margherita Migliaccio , come spiega in una lettera inviata al Prefetto Francesco Alecci (versione integrale su Downloads) il consigliere e coordinatore cittadino del Fli Pergolizzi, sono arrivate, «solo risposte interlocutorie, che rinviano il problema all’Ufficio Centrale di Bilancio c/o il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per una verifica delle proprie risultanze contabili». In realtà, al di là delle verifiche, la verità sarebbe un’altra e ben più dolorosa, come sottolinea ancora Pergolizzi : «da fonti Ministeriali, si è appreso che i 34 milioni di euro, originariamente impegnati in favore del Comune di Messina, allo stato attuale, non sarebbero più nella disponibilità, in quanto il finanziamento non risulta più iscritto nel bilancio dello Stato».

Se la notizia fosse confermata, sarebbe una doccia fredda per il Comune, che intanto continua ad anticipare somme per i lavori già eseguiti «in attesa dei trasferimenti dal parte del Ministero» . L’ultimo anticipo di cassa è stato deliberato dalla giunta nella seduta del 2 luglio: 200 mila euro netti alla Consoter srl per i lavori eseguiti nella galleria del Terzo lotto.

Non va, inoltre, dimenticato che la ditta appaltatrice (Ricciardello) ha presentato fatture per stato avanzamento lavori di circa 20 milioni di euro, ad oggi non pagate . Secondo Pergolizzi, tale situazione debitoria espone il Comune «ad un contenzioso con la ditta appaltatrice (che potrebbe decidere di bloccare i lavori), che con ogni probabilità vedrebbe soccombente l’Amministrazione, con il conseguente insorgere di un ingente debito fuori bilancio»

Vista la delicatezza della questione, il coordinatore del Fli fa infine sapere che « valuterà la possibilità di denunciare i fatti in questione alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica, al fine di fare chiarezza sulle responsabilità e per chiedere, in nome della popolazione, il risarcimento degli eventuali danni a carico dei responsabili». (Danila La Torre)