Cronaca

Operaio morto sul lavoro a Venetico, Uil: chiarezza sull’incidente

I primi passi dell’inchiesta sulla morte dell’operaio di Venetico confermano le ipotesi iniziali. Intanto i sindacati chiedono di accelerare per chiarire i dubbi sull’incidente sul lavoro di Vito Cambria.

“Ancora una volta il mondo del lavoro è costretto a piangere una nuova vittima innocente. Chiediamo che sia fatta rapidamente chiarezza rispetto
alle misteriose dinamiche dell’incidente e, contestualmente, in merito al livello di applicazione delle norme di sicurezza nel cantiere in questione”
.

La Uil di Messina interviene dopo la scomparsa di Vito Cambria, l’operaio di 62 anni morto in cantiere a Venetico. “Purtroppo, nonostante i tanti reiterati solenni impegni istituzionali, dobbiamo amaramente
registrare che la mattanza dei lavoratori non si arresta. E’ inaccettabile dover assistere a questa strage che ciclicamente miete nuove vittime”
dicono Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo.

“La morte di Vito Cambria pone anche la riflessione riguardo al fatto che è inammissibile che un ultrasessantenne debba faticare su un’impalcatura a diversi metri di altezza. Le chiacchiere e le parole di circostanza non bastano più. E’ venuto il momento dei fatti. In tal senso, si deve garantire il pieno rispetto delle leggi e delle norme in materia di prevenzione sicurezza sui luoghi di lavoro, troppo spesso disattese, poiché siamo stanchi di piangere la morte di innocenti ed incolpevoli lavoratori che hanno il solo torto di provare a guadagnarsi la giornata per tirare avanti le
rispettive famiglie
” hanno concluso Tripodi e De Vardo.

il PM Marco Accolla

L’indagine della Procura di Messina, affidata al pm Marco Accolla, muove intanto i primi passi. Il dottor Giuseppe Andò, consulente della procura, ha effettuato l’autopsia sul corpo dell’operaio. All’esame medico legale hanno preso parte anche i dottori Fabrizio Perri e Pina Certo, di fiducia dei familiari della vittima. Per i risultati ufficiali ci vorranno almeno due mesi ma le prime indicazioni sembrano confermare che il lavoratore è morto cadendo dall’alto.

Vanno avanti anche gli accertamenti dei Carabinieri sulle condizioni di sicurezza del cantiere, la regolarità delle autorizzazioni e le effettive prestazioni che gli operai stavano svolgendo nell’area privata all’incrocio tra via Scandurra e la via Nazionale. Al momento sono tre gli indagati, ovvero i responsabili delle due edili titolari dei lavori nel cantiere. Si ipotizza l’omicidio colposo e il mancato rispetto delle norme di sicurezza su lavoro. Gli indagati sono assistiti dall’avvocato Antonio Bonfiglio, mentre i familiari di Cambria si sono affidati all’avvocato Gianluca Currò.