L’Università e Addiopizzo si costituiranno parte civile al processo

L’Università di Messina, non appena le verrà notificato il provvedimento restrittivo relativo al Dott. Marcello Caratozzolo, provvederà alla sospensione cautelare dello stesso che, come è emerso stamane, è stato coinvolto in un’inchiesta ad ampio raggio da cui viene interessato anche l’Ateneo peloritano. Ateneo che, come si evince dalle indagini, sarebbe parte lesa nel procedimento, qualora le accuse mosse dalla magistratura trovassero riscontri in sede processuale. Per questo è intenzione del Rettore, Prof. Pietro Navarra, convocare con urgenza gli Organi di Governo per proporre sin da ora la costituzione di parte civile dell’Università, nel caso in cui il percorso dell’indagine dovesse portare all’apertura di un processo. L’Ateneo, inoltre, si riserva di adottare al suo interno tutti quei provvedimenti che risulteranno giustificati in rapporto alla gravità delle contestazioni mosse dall’Autorità giudiziaria.

In questa occasione, l’Ateneo intende altresì affermare con forza la propria estraneità al sistema di corruzione che sembra emergere dalle risultanze investigative. Il Rettore ribadisce la piena fiducia nel corpo docente la cui immagine non deve essere compromessa dall’agire di singoli e da fatti che vedono estranea la stragrande maggioranza della comunità accademica.

L’Università di Messina, esprimendo la più ferma condanna verso tutti gli episodi che hanno violato quelle regole di condotta improntate sulla legalità e il merito a cui fortemente si ispira, assicura la massima collaborazione alle Autorità inquirenti – nelle quali ripone la massima fiducia – affinché si possa fare piena luce sui fatti. Infine, il nuovo Governo dell’Ateneo conferma con determinazione il proprio impegno nel contrasto di tutte le eventuali forme di infiltrazione criminose che possano intaccare l’operato dell’Università di Messina.

Il Comitato Addiopizzo Messina nell’apprendere dell’operazione Campus che svelerebbe il controllo delle mafie negli accessi ai corsi a numero chiuso dell’Università di Messina e favoritismi negli esami, intende esprimere vicinanza alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine ed il proprio incoraggiamento a fare piena luce su fatti e circostanze che appaiono di una gravità immensa.

I reati ipotizzati vanno dalla tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso all’associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all'usura e al millantato credito.

Da anni sosteniamo che le mafie, radicate e protette sui nostri territori, condizionano la nostra libertà di azione e di determinazione, lo fanno imponendo il pizzo e condizionando il libero mercato con l’inquinamento dell’economia, mortificando il merito ed imponendo la logica del “favore all’amico”, attraverso il voto di scambio e le infiltrazioni nella politica e nelle Istituzioni.

Questa operazione della DDA di Catania coordinata dalla Procura di Messina sembra far luce anche sul furto di speranza ai danni dei giovani che le mafie gestiscono a loro vantaggio. Per questo riteniamo i reati ipotizzati di una gravità immensa, perché condizionare l’iscrizione all’Università e falsare gli esami significa condizionare il futuro dei giovani e quindi il futuro della nostre comunità, messinese e calabrese. Privare i ragazzi della certezza di essere valutati per il loro merito e le loro capacità significa bruciare le loro speranze di costruirsi un lavoro o una professione su i nostri territori e quindi bruciare sul nascere l’economia sana e la società messinese onesta.

Per questo annunciamo che se le accuse saranno confermate al processo il Comitato Addiopizzo Messina intende costituirsi Parte civile, perché la comunità dei giovani onesti ed impegnati si sente parte lesa e, per le ragioni espresse, chiederemo che chi ha responsabilità in questi fatti paghi e ci risarcisca del futuro che ci ha rubato.

Se le accuse fossero confermate appare di tutta evidenza che il processo di trasparenza e legalità all’interno dell’Università di Messina è ben lontano dall’essere acquisito. Auspichiamo che finalmente le incrostazioni di clientela, mafia ed omertà all’interno dell’Università vengano cancellate e che ogni processo decisionale sia incentrato sulla massima trasparenza e sul merito.