Il figlio comprato, 16 rinvii a giudizio

Comincerà il prossimo 28 settembre il processo sul "figlio comprato" a Castell'Umberto, la vicenda al centro dell'inchiesta Copil.

Accogliendo la richiesta del PM Liliana Todaro, il Gup Tiziana Leanza ha rinviato a giudizio i 16 indagati, ovvero i coniugi Calogero e Lorella Conti Nibali, i messinesi Bianca Capillo, Ugo Ciampi, Silvana Genovese, i tortoriciani Aldo e Franco Galati Rando Silvana Genovese di Messina, Nadia Gibbin, Vincenzo Nibali di Castell’Umberto, Maurizio Lucà, Tindaro Calderone, Pietro Sparacino Sebastiano Russo di Messina, Placido Villari di Rometta, Vito Calianno di Fasano e la romena Julieta Radulescu. Il giudice ha fatto cadere la contestazione si riduzione in schiavitù, giá cassata in fase di indagine, mentre restano in piedi le accuse di estorsione e per una serie di falsi. Gli arresti erano scattati per 10 persone a maggio del 2015.

A fare luce sulla delicata vicenda, gli uomini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, ai comandi del Maggiore Ivan Boracchia. L'intervento dei militari è scattato quando un bimbo romeno, figlia di una delle imputate, é arrivato in Italia e stava per giungere a Castell'Umberto insieme alla madre, il fratello più grande e quelli che secondo l'accusa erano gli intermediari: avevano messo in contatto i coniugi di Castell'Umberto con la donna che avrebbe consegnato il bimbo perche' venisse cresciuto dalla coppia nebroidea. Dopo i primi provvedimenti, gli investigatori scoprirono un precedente tentativo dei Conti Nibali di "procurarsi" un figlio altrove, e anche una falsa dichiarazione di nascita e morte per coprire l'adozione illegale.

Alessandra Serio