L’Ancol e i finanziamenti per noleggi attrezzature di oltre 962 mila euro

Nell'indagine "Corsi D'Oro" c'è anche il filone che riguarda un altro ente di formazione l'Ancol riconducibile a Melino Capone. Al suo interno hanno o hanno avuto un ruolo Natale Capone, fratello di Melino, con la qualifica di direttore amministrativo, la moglie di Natale, la cugina, il cugino dei Capone e come direttore di sede Daniela D'Urso, moglie dell'ex sindaco Buzzanca. "La stessa D'Urso, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, risulta occupare una posizione di primo piano nell'ambito dell'organizzazione: infatti come la stessa afferma nel corso di una conversazione, organizza i corsi dell'ente per tutta la Sicilia". Melino Capone, ex assessore comunale della giunta Buzzanca in quota Pdl, è già indagato sempre per truffa aggravata in relazione all'attività inerente la formazione, in particolare per aver conseguito una serie di finanziamenti per oltre 13 milioni di euro.

L'indagine condotta da Guardia di Finanza e sezione di pg della polizia di Stato ha messo in luce la produzione di documentazione non veritiera: al riscontro con i destinatari delle somme da riconoscere ai corsisti in alcuni casi sono state disconosciute le firme apposte sulle ricevute attestanti l'avvenuto pagamento della diaria prevista per la frequenza. Sono poi stati accertati pagamenti che riguardavano somme differenti da quelle effettivamente percepite dai corsisti. L'attenzione delle indagini si è inoltre soffermata sulla stipula di almeno 39 contratti di noleggio attrezzature da parte dell'Ancol negli anni che vanno dal 2004 al 2011. Venticinque di questi contratti risultano perfezionati con l'associazione Pianeta Verde per un ammontare complessivo di 962.800,76 euro. "L'analisi condotta dal consulente del pubblico ministero ha evidenziato come i contratti di noleggio stipulati tra l'Ancol e l'associazione Pianeta Verde – i cui canoni di noleggio sono stati pagati mediante le somme erogate dalla Regione a titolo di finanziamento dei corsi di formazione- hanno riportato canoni assolutamente sproporzionati rispetto al reale valore di noleggio, ma anche al valore di mercato delle attrezzature asseritamente noleggiate, di talché può affermarsi la natura parzialmente fittizia di tali contratti, funzionali unicamente a fornire copertura alla distrazione del denaro pubblico".

Nell'indagine c'è poi l'aspetto delle false dichiarazioni riguardanti gli allievi che frequentano i corsi. In particolare il riferimento è al corso di "operatore amministrazione segretariale 3° anno formativo" che si sarebbe svolto a Priolo. Novecento ore per 15 allievi. Per accedere al finanziamento era necessario avviare entro il termine stabilito l'attività formativa con il numero minimo di allievi previsto dal programma approvato. Una volta avviato il corso veniva consentita la riduzione del numero degli allievi, entro un margine di tolleranza. Ma l'Ancol non riesce a raggiungere il numero necessario di allievi per dare avvio all'attività formativa e rischia di perdere il finanziamento. A questo punto come si legge nell'ordinanza " si dava corso ad un'operazione di falsificazione di firme e documenti finalizzata a fare apparire come raggiunto il numero minimo di allievi". Il 25settembre 2012 interviene Daniela D'Urso, moglie di Buzzanca, che come direttore della sede Ancol di Messina chiama la dipendente della sede di Priolo e "con atteggiamento infastidito e perentorio, lamentandosi del fatto che ancora l'interlocutrice non fosse riuscita a raggiungere il numero di 15 iscritti, cosa che avrebbe comportato la perdita dei finanziamenti, invitava l'interlocutrice ad attivarsi, e in caso contrario, a falsificare i documenti apponendo ella stessa le firme (<ci metti la firma tu!>)". Invito che non era semplicemente un modo di dire. "i documenti venivano effettivamente falsificati" si legge ancora nell'ordinanza.