Altre due condanne per il laboratorio d’analisi “conteso” di Scaletta Zanclea

Altre due condanne sono state inflitte nel processo scaturito dall’operazione “Fire”, sui tentativi di estorsione ed i danneggiamenti al laboratorio di analisi “La Diagnostica” di Scaletta Zanclea. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri, il 7 agosto del 2010 portò all’arresto di cinque persone. La Prima Sezione del Tribunale ha condannato a tre anni e mezzo di reclusione Giuseppe Marchiafava ex poliziotto del commissariato Messina Sud, e a due anni e mezzo Nunzio De Salvo. I giudici hanno riqualificato per Marchiafava l’accusa da tentata estorsione in calunnia con l’aggravante dell’abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione.
Altre tre condanne erano state decise il 28 aprile scorso dal gup Daria Orlando per tre imputati che avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Tre anni e 8 mesi di reclusione erano stati inflitti al dipendente della Regione Siciliana Massimo Spinella; 2 anni di reclusione al padre Antonino e 3 anni e 4 mesi all’operaio Giuseppe Vecchio.
Secondo l’accusa il gruppetto avrebbe tentato di impossessarsi del laboratorio di analisi “La Diagnostica”, cercando di costringere due socie a cedere le loro quote a Massimo Spinella che era stato già socio della ditta ed era stato poi allontanato. Per intimorire le due donne avrebbero incendiato il palazzo in cui si trova il laboratorio, le automobili di alcuni dipendenti e dei loro familiari ed avrebbero effettuato parecchie telefonate minatorie. In più avrebbero inviato un esposto anonimo al Commissariato Messina Sud accusando alcuni dipendenti di commettere vari reati all’interno del laboratorio d’analisi.