Cronaca

Cominciati gli interrogatori degli arrestati per usura ed estorsione

Cominciati oggi al carcere di Gazzi gli interrogatori dell’operazione “Gran Bazar”della squadra mobile e della sezione di Pg della Polizia che ha portato dietro le sbarre 8 persone accusate a vario titolo di alimentare un giro di usura ed estorsioni nel messinese. Cinque gli arrestati ascoltati dal gip Antonino Genovese. Si tratta degli indagati che si trovano ristretti nel carcere di Gazzi mentre gli altri tre sono detenuti fuori città. Giuseppe Mazzù, Nicola Tavilla, S. L. C., Tindaro Patti hanno scelto di rispondere fornendo al gip Genovese la loro versione dei fatti e difendendosi dalle accuse. Scena muta per Giuseppe Ilacqua che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni saranno sentiti per rogatoria Carmelo Vito Foti, Domenico Trentin e Giuseppe Camarda.

L’operazione Gran Bazar prende le mosse dalal denucnia nel 2009 dal direttore della Banca Agricola popolare di Ragusa che raccontò alla Polizia di essere stato minacciato tramite lettere anonime culminate nell’incendio della propria auto. Dalle indagini avviate dalla Squadra Mobile si scopre che lo stesso direttore nei mesi precedenti le intimidazioni aveva messo fine a un vorticoso giro di assegni per quasi 500mila euro al mese messo in piedi da quattro imprenditori. Assegni da 10/15mila euro ciascuno che passavano di azienda in azienda. Una sequela che però non è passata inosservata al direttore della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Dopo la sua denuncia, le immediate indagini hanno permesso di scoprire che gli stessi imprenditori non avendo più la possibilità di ottenere credito dalle banche si erano rivolti a degli strozzini.